12.4.12

3000 pensieri

Dove eravamo rimasti? Ah ecco, agli auguri di Pasqua ed ai propositi del mio prossimo venturo (2 settimane di corse) ed al fatto che non faccio tabelle e che non seguo la logica… 
Ecco, il lungo (sotto l’acqua) e il corto li ho fatti mercole e sabato, mentre la montagna (Martica) il lunedì di Pasquetta…Già, la Martica, fatta a tutta in salita cercando di raggiungere il Rambo, il Giò e il Saggio… ed abbattendo il muro dei 50 minuti (dal cimiteri di Bregazzana- 7,9 km) con 48 minuti…
La Martica in discesa col Giò in 35 minuti, dove col primo inciampo sentenzio “tranquillo, non cado più in discesa” e a meno di un chilometro all’arrivo, tagliando una curva, frano a terra pestando il ginocchio su un bel sassolino che non aspettava altro… 
Ecco: qui iniziano i tremila pensieri, di due giorni di lavoro (martedì e mercoledì) dove più che camminare, zoppicavo (causa botta) e facevo fatica a piegare il ginocchio (causa escoriazione e fasciatura), e più che passava il tempo, più il mio umore andava sempre più giù (e poi pioveva pure)… 
Quindi, alle 18 di mercoledì mi dirigo verso Casorate, per il 3000 in pista, che non so’ ancora se fare o no… 
Appena arrivato aiuto pure il pres a trasportare le transenne da mettere a protezione dell’Otc (così testo se il ginocchio tiene) e poi ritiro il pettorale…
Metto su le chiodate e provo a fare un giro di pista, ma ogni volta che metto il sinistro per terra sento un male cane e allora mi metto a corricchiare sul prato, pensando anche di farmi spostare nella batteria più lenta, o almeno nella seconda (visto che MI sono iscritto in quella + veloce!!!)… 
Ma forse sono troppo testardo per farmi spostare prendendo la scusante dei dolorini… Così parte la prima batteria e penso ancora se correre o non correre, continuo a girare sperando che si scaldi il ginocchio ed anche se l’istinto mi direbbe “che cosa stai combinando” e la ragione “non correre”, nutro ancora una piccolina speranza di farcela, ed uno spiraglio lo vedo: se appoggio solo la punta del piede mi fa meno male, ma mi fa male il polpaccetto destro, che in sti giorni, con una gamba di legno (la sinistra) l’ho un po’ sovraccaricato… Così parte e arriva anche la seconda batteria e sono pronto per correre la terza, pettorale n°76, a fianco di Brambilla, Enea e Umberto…


Si parte e via, sono già penultimo, e dopo 400m mi sono già dimenticato di fermare il cronometro al passaggio dei 200 (così mi dico, facciamo senza…), il ginocchio fa male ma stringo i denti e il gruppo s’allunga e davanti a me di qualche metri, l’Antonio, la Chiara e Massimiliano…
Passano i giri e passa anche il dolore (forse perché son troppo dentro alla gara e non ci penso più)…
Quelli lì davanti hanno accumulato un vantaggio di una ventina di metri, quindi gara in solitaria, segnata dal tifo scatenato al mio passaggio degli amici del Casorate, tra cui la Maria (che se fondasse un fan’s club in mio onore avrebbe senz’altro la tessera n°1), il Fabrizio, la Stefania e gli altri che non ho riconosciuto….
A tre giri dalla fine riesco a recuperare sulla Chiara che si ferma credo per problemi di tenuta, a due giri dalla fine mi sposto per far passare sulla linea di traguardo il BRAMBILLA (e qui il maiuscolo è d’obbligo… 9’15”), mentre a 500m dalla fine faccio passare la volata Umberto-Enea…
A trecento metri dalla fine vedo il Massimiliano a poco meno di una ventina di metri e comincio a fare la volata lunga, recuperando metri su metri… lo supero ai cento metri dall’arrivo… 
Sono lanciatissimo e taglio il traguardo in 10’51″20 (precedente in 11’39”)…

Alcuni dati :
Ultimi 200 metri : 32 secondi ( 2’35” e 26,4 km/h)
media totale 3’26” 
INTERTEMPI

Ecco, qui la parte positiva… la parte un po’ meno positiva è che oggi zoppico più di ieri (però almeno son contento di aver abbattuto il muro degli 11′) e che i sogni del muro della mezza se ne sono andati… o almeno così sembra…

Nessun commento:

Posta un commento