7.7.24

CUR CUL GALL 2024

Riassaporata una gara anche se non competitiva, dopo quella di Gallarate del 28 aprile (non conteggio la staffetta dell'Helirunner e la frazione della 24x1 ora di Saronno), mi appresto a fare il bis con la Cur Cul Gall, organizzata dal Free Runners Team e che non corro dalla prima edizione.

L'iscrizione l'ho già fatta (e pagata) una settimana fa, praticamente dopo la caduta di venerdì. Già pagata perché almeno ho quel pretesto di andare a correrla e con le quattro uscite alle sei della mattina ho già pure attivato l'orologio biologico di essere pronto per quell'orario.

Sveglia alle 4.01 del mattino, un quarto d'ora per ripigliarmi e poi termica corta, divisa, tuta, borsa e partenza alle 4.20 verso la zona industriale di Sacconago per arrivare verso le 5.05.

Ritiro il biglietto, foto con Claudio e Diego e poi qualche giro di riscaldamento sulla pista (n°3) con la pioggia che sta iniziando a scendere ed il cielo che lampeggia e sta diventando sempre più nero.

Alle 5.40 viene giù il finimondo mentre il Claudio, il Diego e il Giuseppe completano l'ultimo giro di riscaldamento. Tutti si riparano sotto le tettoie e il gazebo, mentre io vago per la pista fino ad arrivare davanti al Marco che mi intervista: "Un temerario sotto la pioggia, com'è?" rispondo ridendo con un "Fredda e bagnata".

La partenza sarà alle ore 5.55 ed allora mi riparo anch'io sotto una pianta saltellando a più riprese perché oltre la pioggia, soffia pure un freddo gelido (forse siamo intorno ai 17 gradi).

Alle 5.54 Marco ci chiama, mentre la pioggia aumenta ancora di intensità.


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In prima fila con il Claudio, ci ripariamo sotto il gonfiabile anche se col vento ce la prendiamo tutta in faccia, un ultima foto con le mani alzate e poi si parte.

Si parte fortissimo, in terza corsia, perché anche se piove forte da soli 15 minuti, le prime due corsie sono allagate e ai duecento metri anche sulla terza ci sono già cinque centimetri d'acqua. Piove così forte che tutta l'acqua mi cola giù dalla fronte entrandomi negli occhi. Non riesco a tenerli aperti, a saperlo correvo con un cappellino.

Cerco di togliere l'acqua con la mano perché ci mancherebbe solo cadere un'altra volta, per di più con gli occhi chiusi. Il primo chilometro è velocissimo, a 4'15" nel secondo rallento perché la pioggia aumenta ancora (ad uno che mi supera gli dico "manca solo la grandine") e bisogna correre proprio in mezzo alla strada (ai lati ci sono 5/10 centimetri di acqua).

Cerco di non mollare, di mantenere il passo con chi è a fianco a me, un tira e molla che mi permette di aumentare un po' l'andatura nel terzo chilometro e rallentare nel quarto. Dopo il quarto prendo il treno giusto e (siamo in due) aumentiamo un po' anche perché la pioggia sta iniziando a diminuire di intensità.

Appena sento il Marco al microfoto aumento l'andatura e riesco a recuperare e salutare l'Anna (in nero e arancio nella foto sopra) ed a lanciare la volata all'interno della pista per chiudere gli ultimi 500 metri a 4'19", con un tempo complessivo di 26'03" per 5,17 km ed una media di 4'34".

Felice per il tempo, in condizioni normali ci poteva scappare tranquillamente un 4'20" o forse qualcosa di meno. Quindi brioches al cioccolato e caffè meritati, mentre la pioggia mano a mano diminuisce fino a smettere.

Poi dopo aver fatto qualche foto con Giuseppe, Diego e Claudio, mi dirigo verso la macchina, per asciugarmi e cambiarmi e poi, verso le 6.50, ripartire verso casa.

Arrivo a casa verso le 7.30 e come d'incanto inizia a piovere; aspetto una decina di minuti, ma invece di diminuire inizia ad aumentare. Venerdì scherzando col Chigio avevo detto che avrei partecipato al percorso corto della gara di Arcisate, per fare doppietta; ma a parte l'essere semi fradicio con l'asciugamano in testa durante il viaggio in macchina, proprio non mi fa di prendere altra acqua ed altro freddo.

Qualche anno fa l'avrei fatto, ma oggi sono contento così, meglio non strafare ed essere felici così.









CORRI ARSAGO 2024

A volte serve una scossa, un fatto inaspettato, un episodio che ti possa creare quel senso di rivalsa.

Ecco, dopo mesi e mesi di latitanza, di buoni propositi, di impegni presi e poi sfumati, la svolta arriva il 28 giugno, quando mi sveglio la mattina presto per fare il mio solito giro da 7k che ho ribattezzato su Garmin e Strava "7k bis della Marinona".

Ammetto che forse ero un po' addormentato e che, come mio solito, quando corro penso a tutto tranne a dove metto i piedi; sta di fatto che al km 2, inciampo e mentre sto volando per terra, su un tratto di asfalto e sassi, il tempo si protrae quasi all'infinito ed ho il tempo di lanciare un "no" mentale come Willy il Coyote che precipita sul canyon.

Sangue, pezzi di pelle che si staccano sui palmi delle mani, mi rialzo e continuo, leccandomi le ferite anche perché sette chilometri devo fare e sette chilometri farò!

Due giorni con le bende alle mani che "Padre Pio levati!", con riposo forzato da ogni tipo di allenamento e lunedì mattina ripunto la sveglia, sempre alle 5.59, perché si, forse è proprio una cosa che devo fare.

Stesso tempo del venerdì (42 minuti per 7,3 km di corsa), e poi altra sveglia martedì alle 5.59 (40'21") ed altra sveglia mercoledì alle 5.29 (44 minuti), perché compio gli anni e devo andare a ritirare le brioches al bar.

Anche se i tempi sono alti, intorno ai sei minuti al chilometro, so già che è tutto fieno in cascina e su una gara corsa serale potrei riuscire ad andare agevolmente sotto i 5 e magari qualcosa in meno.

E l'obiettivo è la Corri Arsago di venerdì, un giorno di riposo e poi venerdì sera si spara tutto quello che si ha.

Per non farmi mancare nulla, esco dal lavoro alle 16.30, arrivo all'oratorio per prendere Elia alle 16.55, saliamo in macchina alle 17.15 ed arriviamo a casa alle 17.50. Doccia per lui, cambio per me e alle 18.09 lo lascio dai miei ed io parto alle 18.10 (per essere ad Arsago alle 18.45). Traffico ed arrivo alle 19.10, parcheggio lontanissimo, vado in zona partenza dove distribuisco i pettorali ai cardatleti non ancora arrivati (grazie Giuseppe per il prima).

FOTO DI ARTURO BARBIERI => CLICCA QUI

Foto coi presenti e poi alle 19.45 senza riscaldamento si fa la foto di gruppo (quasi tutti stavolta).


Partenza alle 20 spaccate, si parte subito forte, ai 4'20" di media che riesco a tenere per quasi due chilometri. 


Poi cedo un po', 4'30" anche se mi tengo come riferimento il Manuele li davanti ed altri amici podisti con cui ci cambiamo il passo.
Al quarto, complice la stanchezza e un piccolo tratto di salita, il Manuele mi prende quei dieci metri che non riesco più a recuperare.
Però non mollo e complice il Piero che mi sta alle calcagna, riesco a resistere ed a tornare sotto i 4'20" nell'ultimo chilometro e fare pure la volata finale.


Chiudo i cinque chilometri del tracciato (il Garmin mi ha segnato 5,09) in 22'38", che vuol dire all'incirca 4'27" di media. Che siano più o meno non importa; la cosa più importante è l'aver ritrovato quelle sensazioni, quella voglia di fare fatica, di sudare, di lottare, di andare oltre ogni limite (così per dire, inizio ad invecchiare pure io).
Speriamo sia la volta buona, dai.





 

13.11.23

9.9 k e un tòc

Dopo la gara di Arcisate, c'erano dei buoni propositi di riprendere a correre almeno due volte la settimana.

Però mannaggia! Tra il tempo e il cambio dell'ora, propositi puntando la sveglia alle 6.00 per poi posticiparla alle 6.50 hanno fatto si che invece di correre mi sono fatto degli esercizi di stretching per una settimana e mi sono presentato ai nastri di partenza per la gara di Busto Arsizio (la 9.9 ovviamente).

C'era pure una sfida enfatizzata tra me, l'Enea e il Luccherini, però io puntavo a fare una cosa tranquilla, magari accelerando verso la fine, sempre se il fiato avesse retto.

Quindi alle ore 9.00 si parte: ho già in mente il percorso della gara, rettilineo, destra, destra ed entriamo al 13imo km della mezza maratona. Però prima della seconda svolta a destra, vedo nella corsia opposta i primi che ci vengono incontro. Penso:

  • Ma perché tornano indietro dalla rotonda? Non avranno mica sbagliato.
  • Ma no, c'è il Raimondi con la faccia felice, è proprio bello guardarsi in faccia.
Faccio il giro della rotonda
  • Perché ci sono tutte quelle persone che girano a sinistra
  • Ed io che non volevo superate i 9.9k e mi tocca farne 10.3
Quindi un po' demoralizzato nel dover superare e superare gente che va piano, inizio a diminuire il passo, che da 4'30" passa sopra i 5'15" per poi alzarsi sopra i 5'40".


Cerco e raggiungo l'Ale nella sua postazione. Sono talmente veloce che per una foto sono costretto a fare il retrorunning.

La gente di Busto Arsizio è sempre bella: inveiscono e bestemmiano contro noi runners perché devono andare in Chiesa a pregare.

Al chilometro 9 (ovvero al chilometro 20) affianco un bambino che sta correndo con sua mamma (o una conoscente), gli dico di non mollare, lui si attacca a me continuando a chiedermi la media e quanto manca.

4'50", no aspe, 4'30", no aspe, 4'25"... ma se continui ad accelerare non riesco a prendere il tempo.
Zigzaga, mi stringe nelle curve, si scusa, gli dico che vuole fare la volata all'arrivo, mi dice perché sto andando così forte, chiede quanto manca, dice che è stanco.


Ultimo rettilineo, piantiamo giù una volata spettacolo, penso sotto i 4'
All'arrivo ci separiamo, prende i complimenti di sua mamma, o una sua conoscente, non so.
Io parlo con una tipa coi capelli viola.

Per un attimo mi pareva di correre fianco a fianco con mio figlio, un po' più cresciuto. Ironia della sorte, il cognome del piccolo è lo stesso della mamma del mio.

Però mio figlio ora pensa al basket, ha come modello Dennis Rodman: corre, difende, stoppa, parte in contropiede e ti schiaccia in faccia! Dieci anni e non sentirli! Auguri a lui.

1.11.23

Nichi Runbow

Mentre tutti i miei soci sono andati al Trail del Principato di San Calimero, organizzato dal Bradipo Zoppo, io sono rimasto a casa perché l'associazione "L'Arcobaleno di Nichi" ha organizzato una gara podisitica e una festa per raccogliere i soldi per la loro Onlus, intitolata al piccolo Nicholas.

Quindi, con un'ora di sonno in più, mi sveglio tranquillamente alle ore 8.40, faccio colazione e alle 9.15, dopo 600 metri di camminata sono in zona iscrizioni per ritirare il mio pettorale.

Pioviggina, ritorno a casa, mi cambio e alle 9.40 ritorno in zona partenza e qui prende a piovere di buona lena. Sostiamo sotto la tensostruttura del parco Lagozza, poi alle 9.55 usciamo per spostarsi sotto il gonfiabile e finalmente la pioggia cessa.

Si parte e i primi 4 chilometri ricalcano la gara del Piede d'Oro, con asfalto, salitone, bosco e discesone; poi volta a sinistra e si percorre la salita verso padre Albino, quella in cui facevo le ripetute in salita.


Poi mentre il corto prosegue dritto, noi giriamo a destra per fare il percorso fino all'aeroporto degli aeroplanini, cioè il mio percorso lungo di allenamento. Poi si scende, facendo ritorno verso la partenza e percorrendo la discesa della pineta. 
Qui trovo il Walter e praticamente facciamo la parte finale assieme; in prossimità della pista ci lanciamo in un progressivo con allungo finale, per concludere con 3'30" di media nell'ultimo tratto.


Ottima gara, tempo di 52'28" per concludere gli 8,5 km del tracciato ed arrivare in posizione 74 su 102 partecipanti del percorso lungo. Dopo aver mangiato due biscotti e bevuto un bicchiere di te, sono corso subito a casa per una doccia bollente. Capita di rado ma è troppo bello.


22.10.23

1/2 7 Campanili

Torno dopo un mese circa a scrivere perché ovviamente, dopo la gara di Busto del 24 settembre, rimetto le scarpe ai piedi stamattina per la gara di Cavaria. E per dire rimetto ai piedi vuol dire proprio che non faccio un passo di corsa da allora (non sono uno di quelli che dice che non si allena e poi va a 3 al mille, sono solo 40 che corro, per dire).

Avendo il piccolo tra i piedi mi ero premesso di fare il corto assieme a lui, 5 chilometri giusto per riprendere la voglia di correre; ma poi i miei hanno deciso di farsi una bella camminata e mio figlio con loro.

Però fare solo 5 km in 25 minuti ed aspettare mezz'ora, manco se ne parla, correre 16 km e poi zoppicare per una settimana peggio che peggio; quindi opto per il piano B, e cioè percorrere il percorso corto e all'atto dell'arrivo, passare il ponte di metallo dell'autostrada, immettendomi nuovamente al km 1,5 e ripercorrere la prima parte del tracciato per andarli a prendere prima che arrivino al traguardo.

Pensando di non fare la scalinata e farmi 8 km di piattone, sono partito di buona lena, tenendo la media dei 5 al km, che senza allenamento è un tempo di tutto rispetto. Però giunti alla fine di via Portoni, ho cercato inutilmente il cartello del bivio a sinistra, arrendendomi poi all'inevitabile scalinata che porta alla Chiesa di Santo Stefano.

Foto di Arturo Barbieri

Dopo il discesone seguente, eccomi prendere la deviazione in solitaria (c'era veramente poca gente con la voglia di fare il corto), percorrere gli ultimi metri ed in prossimità dell'oratorio, salutare i tre addetti della Croce Rossa, dicendogli che facevo un altro giro.

Ripercorro in solitaria la prima parte del tracciato fino a superare il ponte e rimettermi sulla via Portoni; qui verso la fine supero le ultime posizioni del giro corto, poi di nuovo la scalinata, il doppio più pesante della prima volta, e poi giù a rotta di collo nella discesa dove intravedo al di là del cimitero mio figlio con i miei.

Una volta raggiunti, fermo il Garmin, e lo faccio ripartire come defaticamento. Camminiamo insieme per circa un chilometro e trecento metri, arrivando al traguardo dopo il terzo assoluto. Circa un 9 km percorsi in totale, dove la mia gara di poco meno di 8 km l'ho conclusa ad una media di 5'31".

Una volta giunto a casa, mi sono scaricato l'allenamento, che in automatico poi si carica su strava ed ho notato con ironia che sul tratto di via Portoni, fino allo stop della scalinata, praticamente sono l'unico (o uno degli unici) che l'ha percorsa più di una volta negli ultimi 90 giorni.

Io a trovare stimoli per correre ci metto veramente poco...




 

17.9.23

Si riparte?

E poi capita che, dopo 30 giorni trenta dall'ultima volta che hai indossato le scarpe da running, ti presenti ai Cardagiochi con il solo intento di "prendere i tempi" e poi ti ritrovi, senza neanche un metro di riscaldamento, di prendere parte ai 1000 metri.

Più che gara veloce, esce un "passo gara" di 4'41", con la prima parte veloce e le energie che finiscono già ai 700 metri.

Poi, per non farmi mancare niente, pochi attimi dopo prendo il via anche alla gara dei 100 metri piani. Senza neanche le chiodate, riesco a strappare un 14"12 manuale migliore anche dell'anno passato, arrivando terzo di batteria dietro ai ragazzini.


E quindi per concludere in bellezza, pure la quarta frazione della staffetta: 50m-100m-150m-200m. Quando la Paola da il cambio a Pietro, è in penultima posizione: però c'è un super recupero e prendo il testimone in prima posizione. 50 metri e sento macinare i passi dietro, spingo al massimo ma il vantaggio era comunque tanto e vinciamo la gara.

Sono contento perché non mi sono stirato o altro, quindi tanto vale fare il bis domani alla gara del Piede d'Oro. Per fortuna sono con mio figlio ed allora facciamo un corto, arrivando praticamente dietro all'Alberto Rossi: 3,3km in circa 33 minuti, non male dai.





2.5.23

Trofeo Bradipo Zoppo

Ora mi sono ridotto a scrivere un articolo al mese, però l'occasione è forse quella buona; nell'ultimo mese buoni propositi ma uscite da allenamenti quasi ridotte allo zero. Sta di fatto che dopo due allenamenti sopra ai sei di media mi sono posto l'obiettivo di concludere la gara di Boladello sotto i 5'30" di media.


Anche se balzare da un allenamento di 6'05" ad un 5'30" in gara sembra una gran cosa, per me è proprio un punto di svolta: fissare un obbiettivo --> abbatterlo.

Ed infatti grazie anche all'aiuto dei miei compagni di squadra, ho provato a non mollare anche quando la testa mi avrebbe detto certamente, "ma dove stai andando, rallenta un po'".

Quindi fino alla salita di San Calimero, sono stato davanti di poco al Danilo, giusto per farmi mettere pressione: il controllare che qualcuno è dietro di me che cerca di prendermi mi esalta non poco.

Nella seconda parte di gara invece, mi raggiunge il pres Ale, e come prima, solo il fatto di averlo intorno che ronzava mi ha fatto aumentare il passo (a tratti stavo pure per andare via), ma come si faceva a fare un arrivo in volata con i due pettorali 113 (il suo) e 118 (il mio?)


Gara bella anche perché si è svolta tutta sotto l'acqua, e poi,come non potevo fare la foto anche con l'altro numero delle emergenze?


Allora: buoni propositi per il futuro? Se mi riesco ad alzare presto domani, potrei fare un mini allenamento, e domenica potrei anche presentarmi alla gara di Malnate... Chissà mai che riesca a scendere sotto i 5'10".