25.3.18

3a UN chilometro per una SALITA

Ci sono delle domenica in cui non ti senti te stesso, sembri diverso, un'altra persona... Qualcosa non torna, te ne fai una ragione e continui ad andare avanti (mai fidarsi degli amici).

SPOTE CHI???
Giorni in cui di fidi di altri amici, (o amiche) che ti dicono "Si, la gara è tutta su asfalto" e tu ti fidi ciecamente, perché come potrebbe essere altrimenti li, in quel di Sumirago.


Sergio - Giorgio - Ricky - Antonello - Elena - Davide - Cinzia - Rosa - Soxj 

Giorni in cui di prende la scimmia, quella benevola, e ti chiedi "perché devo fare un'allenamento tranquillo, quando si può scattare come se non ci fosse un domani appena la strada va in salita".


Soxj - Ricki - Elena - Giorgio
Giorni in cui runners si accostano ai bordi dei sentieri sussurrando "arriva il gruppo", e quando non si spostano, a cento metri di distanza, urli "PISTAA!!!" e li vedi spostarsi impauriti sul ciglio del sentiero.

Soxj - Cinzia - Davide - Ricky - Elena - Antonello - Giorgio











Giorni in cui non ti basta il tè... e vai di vin brulèe!

Soxj - Beppe - Antonello - Cinzia - Elena











Giorni in cui è bello correre tutti assieme, o quasi (a parte la scimmia)...


18.3.18

26a In giro per Malgesso

Dopo un anno e più, prima domenica di pioggia per una gara del Piede d'Oro; così come era accaduto domenica a Fontaneto, anche in questa gara, gli organizzatori "7 laghi runners" limitano la parte boschiva ed i chilometri aggiungendo un po' di asfalto in più, così dai 9,8 km dichiarati, si scende a poco più di 8. 

Dopo aver acquistato il braccialetto azzurro della gara, e percorso il piccolo tratto sterrato di fine gara, mi accorgo di aver già le scarpe sporche di fango. Il Ricky mi chiede se facciamo un po' di riscaldamento, io gli rispondo con un "che c**** dici", son già bagnato fradicio, con le scarpe piene di fango e dobbiamo ancora partire...

Cambio e faccio un breve riscaldamento coi miei soci (quelli che vanno più piano del Ricky), incontro il Mario che mi chiede, alla partenza, di fare qualche centinaio di metri in testa; non gli prometto nulla ma gli rispondo "OK".

Ritorniamo al Parco Din Don, passiamo sotto al tappeto per la spunta e aspettiamo il via, con il count-down musicale assieme al Dj Felice.

Pronti, via!!! Con uno di quei botti con i coriandolini che vanno tutti subito verso sinistra (c'è pure il vento)... Io ci provo, a partire forte... tutta la settimana ho pensato e ripensato che sono un runner da 4 al km in un corpo da 5'30"... Mi butto a capofitto, duello a sorpassi e contro sorpassi con la Katia... 4'40" il primo, 4'10" il secondo... Il fiato comincia a farsi pesante... mi sorpassa prima l'Alan e poi il William, al quale dico "se senti il botto, sono io che sono scoppiato"...

Poi il botto arriva, strada leggermente in discesa e la media che sale a 5'30" e poi iniziano le salite e i tratti di sterrato, dove si fatica a stare in piedi e dove sul fango, le scarpe sembrano delle saponette... Quattro chilometri di sofferenza, dove le medie si assestano sul 6 al km.

Sull'ultima salita di asfalto mi passano nell'ordine la Barbara, l'Alessandra e la Valentina, e poi nel tratto di bosco, riesco a recuperare e rimanere attaccato ad un gruppetto con l'Alessandra e poi nel primo tratto di discesa vado giù a fionda.

Entrati in centro paese tiro un po' il fiato, l'Alessandra mi ripassa e mi dice "che siamo quasi arrivati", io rispondo "si, ora giriamo a destra..." ma quella curva a destra tarda ad arrivare e lei accelera ed io dietro.

Sbuchiamo sul vialone principale del comune (quello del vecchio ritrovo di qualche anno fa), passiamo il ponte e poi nell'ultimo tratto di sterrato; superiamo tre o quattro runners, io intravedo là davanti il Claudio (al quale ho detto "ti vengo a prendere prima o poi"), mentre l'Alessandra la Barbara... ultimi metri e mi dico "la va a prendere"... e ci è quasi riuscita... qualche metro di distanza, due secondi il distacco.


Considerazioni finali:

  1. Il Coach Enea è a Roma per il corso allenatori... vagamente mi ricordo un "prima parte dell'allenamento, corsa veloce per spezzare il fiato"... Son partito a 4 e qualcosa... qualcosa non ha funzionato.
  2. All'arrivo al Ricky ho detto: 5'30" di media - lui: Bravo Ginger... in realtà 5'20"... mi sa che inizio ad accusare "problemi di vista o di zuccheri".
  3. Andando alla macchina, incontro al Mario e gli dico "non ce l'ho fatta a partire in testa", lui guarda le mie scarpe, che erano bianche, mi dice qualcosa e io salto a piedi uniti nella pozzanghera a fianco: rimangono sporche, pensavo funzionasse... mi sa "problemi di sangue che non arriva al cervello".
  4. Su Facebook ho dato colpa alle scarpe che non volevano andare sul fango... come darle torto (foto sopra), ci sta (tranquilli, le ho già pulite e sono di nuovo bianche... quasi).
  5. Continua il lento miglioramento, diciamo solo che si è alzata leggermente l'asticella del dolore sopportabile, e vediamo come va.
  6. Amo correre sotto la pioggia.

11.3.18

Camminata delle Baragge - Memorial Rita Teruggi 2018

Questa mattina gita fuori porta (come si dice in gergo) in quel di Novara, causa una delle tante pause che quest'anno punteggia il calendario del Piede d'Oro. La scelta, tra le tante gare di questo 11 marzo è caduta sulla tappa della Gamba d'Oro, la Camminata delle Baragge - Memorial Rita Teruggi, circuito che avevo saggiato l'anno scorso per una serale a Gattico ad agosto.

Il meteo non è dei migliori, anzi, e pure l'aria fresca non scherza (circa otto gradi), però almeno non siamo soli: altri 450 runners, più una ventina di cardatleti, sono pronti a dare battaglia per le strade e i sentieri di Fontaneto d'Agogna.


Rassicurato dagli organizzatori i giorni precedenti alla gara, (avrebbero limitato i tratti di bosco) alle 9 in punto partiamo dalla piazza principale: il primo tratto è pianeggiante e su asfalto che costeggia l'abitato di Fontaneto, poi una svolta a destra al secondo km ed inizia il tratto su sentiero, verso la località Balchi, dove passiamo sotto il viadotto dell'autostrada. Qui comincio a salutare alcuni runners che se ne vanno (Alessandro ed Andrea) e vengo raggiunto dal Claudio e dal Davide.

Al km 3,2 inizia la salita, abbastanza impegnativa perché le forti piogge l'hanno resa abbastanza scivolosa ed è una via di mezzo tra una salita ed un torrente; però sono 500 metri in tutto ed il percorso spiana per due chilometri dove ci troviamo a superare il cavalcavia dell'autostrada e a passare il successivo punto di ristoro (km 5,5).

Al km 6 ritorniamo nel bosco, e qui inizia il tratto più impegnativo della gara: è un sentiero largo due metri, non in piano e le precipitazioni l'hanno trasformato in una fanghiglia scivolosa. Ci sarebbero volute le scarpe da trail, però con qualche accorgimento, come spostarsi rapidamente da una parte all'altra o trovare la zona più in piano, questa parte di tracciato si rivela anche la più divertente, ed in men che non si dica ci ritroviamo al km 7,5 dove inizia una lunga discesa su strada asfaltata.

La corro quasi tutta e riesco a toccare la media di 4'14" al km; senza strafare però, qualche sparata e qualche rallentamento. Poi il piano, meno di un chilometro di strada asfaltata che ci riporta verso il centro di Fontaneto, con l'ultimo tratto di prato per sbucare nella piazza principale.

Ottima gara, chiudo in 52' e rotti con una media di 5'18" (siamo in lento miglioramento)... Cambio veloce e poi in zona ristoro a prendere un po' di te e fette biscottate con Nutella. 


Cardafoto ignorante/benessere sotto la struttura al coperto del ristoro e dopo le premiazioni, con il Ricky e mamma verso casa.

Buona gara e come mi dicono in tanti, si comincia a vedere la luce fuori dal tunnel; ottima l'organizzazione della gara da parte della Pro Loco di Fontaneto d'Agogna: con un tempo da lupi così il percorso ha tenuto perfettamente e non era pericoloso, il chilometraggio era perfetto (9,82 km sul mio Gps) e all'arrivo siamo stati omaggiati con un pacchetto di tagliatelle da 250 grammi "km zero" ed un ricco ristoro per la modica cifra di 2€.

9.3.18

La lunga

E si ritorna a correre il giovedì sera con gli amici... Maurone, Lumi, Raffo, Peter, Lory, Dani e Barbara... un anno e tredici giorni dopo...


E tredici km... un po' distrutto ma felice...


4.3.18

GRAND PRIX di AZZATE

Stamattina, dopo la scelta azzeccatissima di andare a votare alle ore 7.02 (alle 7.10 ero già a casa per la colazione), si parte alla volta di Azzate per la storica gara dei Runners Valbossa.

C'è nebbia, la temperatura è abbastanza fredda, ma non come la gara di Varese ed un timido sole cerca pure di spuntare.

Il luogo di ritrovo è l'oratorio di Azzate, coperto da un manto nevoso semighiacciato; ritiro le iscrizioni di gruppo e parlo un po' con qualche cardatleta e il picchettatore Ferdi.

Dopo la gara dei piccoli, via a cambiarsi per un timido riscaldamento col Teo, poi tutti sotto l'arco gonfiabile per la spunta a prima partenza lenta passando dai gradini per portarsi alla partenza vera e propria sotto l'arco bianco.


Partenza in leggera salita, curva a sinistra, piano, curva a sinistra e discesone; so già cosa mi aspetta: l'erta salita di via Leopardi con i suoi tornanti... qualche passo di corsa, qualche camminata e poi giù in discesa per entrare nel tratto più bello del percorso.

Zona Vegonno, stradina asfaltata e poi dentro nel bosco, innevato, una neve morbida, non più di tanto ghiacciata, schiacciata dai runners che mi hanno preceduto, solo a tratti scivolosa con le A3, in compagnia del Jamba, dove si chiacchiera tra un video e un altro.


FOTO di ARTURO BARBIERI << CLICCA QUI >>

Passato anche il ristoro, ecco le due discese dove finisco praticamente quasi tutte le energie, quasi tutte perché nell'ultima salita, riesco a riprendere il Gabri e poi di slancio riesco a tenere la Francy fino alla piazza del Belvedere.

Ultima discesa (la Francy se ne va) e praticamente sono out, vado giù d'inerzia... alla successiva e ultima salita mi passano il Gabri, l'Ale e m'impianto e la faccio quasi tutta a camminare e a corricchiare. Mi riprendo solo nel tratto finale del Campo Sportivo, sotto la morbida neve, con il Bone che incita e invoca il mio nome.


Riesco a tenere benissimo, forse più delle aspettative, fino al km 8,2 , poi alla discesa del Belvedere praticamente ho le "mitiche" gambe di legno, che una volta mi venivano agli allenamenti delle Aquile del giovedì dopo le gare in pista del mercoledì, ed ora arrivano per la mancanza degli allenamenti.

La stessa media di domenica scorsa è un netto miglioramento; a naso su un percorso piatto potrei già essere sotto i cinque... Aspettiamo il cambio dell'ora di fine marzo e magari qualche allenamento settimanale riusciamo a metterlo in programma.


Aspettiamo il responso del tallone e dei tendini domani, visto che le discese le ho quasi fatte tutte in punta di piedi...