20.10.19

CC7C e Stracascine

Ritorno a richiesta con un articolo per le ultime due gare fatte (e uniche due uscite con le scarpe da runners di Ottobre).

CC7C, ovvero la Cross Country dei 7 Campanili.. ma l'acronimo stile ultra trail fa più figo!
Torno a correre il percorso lungo dopo l'ultima apparizione del 2012.

Prima però corre Elia: lo pompo a mille, gli dico "gara della vita", lui mi risponde a modo suo, si prepara, parte... dopo cinquanta metri tutti fermi: si sono dimenticati di aprire il cancello in uscita...
Poi ripartono, primo giro e sul campo sembra già un cadavere, stile Soxj.



Poi inizia il secondo giro, arriva il piratino, lui sarà dietro, frazione di secondo e immagino che i runners la fuori, facendo i cazzi loro, non lo fanno passare. Poi sbuca con a fianco il Ricky, che conferma i miei timori e aiuta Omarino a tagliare il traguardo.


Ovviamente partenza e arrivo come il papuu, in spinta come se non ci fosse un domani...


Guardando bambini arrivati con il pettorale del Piede d'Oro, mi pare che sia ancora una volta terzo; la premiazione verrà fatta appena noi grandi saremo partiti. 

Alla fine è arrivato quarto in classifica: il primo non aveva su il pettorale del Piede d'Oro; oltre la medaglia ricordo, ha vinto due belle paia di calze: uno grigio con dei cuoricini rosa e un paio completamente rosa (premi destinati alla seconda e terza bambina che non c'erano).


Tornando a noi, primo tratto di gara abbastanza tranquillo, o forse no... fino alla deviazione, con saluto a due clienti fuori casa ad osservare la massa di runners. Poi la prima scalinata, dove c'è gente che rischia di ammazzarsi sul muschio del canale a destra e altra gente che la insulta bonariamente.

Poi seconda scalinata dove c'è la Maria e il Michele a salutare, chiedendomi dove sia l'altro (il Dany che mi passerà più avanti). Ristoro di Orago e mi siedo sul muretto a sorseggiare il tè. Riposo circa 30 secondi e poi via per la parte più dura.

Dura perché se l'ultima corsa che hai fatto è datata quindici giorni prima, gli acciacchi escono fuori al decimo chilometro con gli interessi.

Mi passa un po' di gente, un po' tanta, poi nella discesa di Caiello faccio la mia solita sparata a 30 km/h, ma la gente che ho intorno è nuova e non capisce il perché...

Poi nell'ultimo tratto con i sette colli di Roma, mi si affianca la Lucy e concludiamo la gara tirandoci a vicenda: infatti non si capisce chi è più cotto dei due.


Avendo presoci gusto, preparo più bene la gara di Albizzate, la famosa Stracascine, con un'intensa serie di allenamenti. Circa... l'unico allenamento della settimana per Albizzate è stata la 7 Campanili di Cavaria.

Pioggia torrenziale, che si intensifica proprio quando siamo dentro il campo di calcio e mancano ancora tre minuti. Lo sparo e via, sulla parte di destra per evitare il fango. Finita la salita, mi sto quasi per fiondare dentro ad una specie di gabbia: non ci entro dentro solo per il fatto che non so se sia aperta in fondo (in realtà c'era una porticina semi aperta).

Finita la salita di asfalto e iniziato il rettilineo, mi affianco al Fabio e gli tiro un trecento metri: forse un po' troppo forte, perché rimane dieci metri indietro; mi giro sconsolato e quasi quasi giro a destra per il corto, ma poi la pioggia sta diminuendo e vado con tutti gli altri.


FOTO di ARTURO BARBIERI - clicca qui

Solito tratto noto, discesa entrando nel portico, salita, statalina che va a Besnate, dentro e fuori, con la pioggia che mi entra negli occhi e le pozzanghere di fango da evitare nei tratti di sterrato.

Km 7,65 e sulla sinistra scorgo due mazze di tamburo (un po' più avanti un'altra accasciata), km 8,20 e di nuovo sull'asfalto, passiamo davanti ad un cassone del gas metano che fischia (speriamo non esploda).

Ancora sterrato, salite, mi fermo a camminare perché in mente ho un unico obiettivo: la via Ruzzella... mi preparo, nel parco della Fornace inizio il riscaldamento, nella discesa mi trattengo e poi su, con passetto corto, riesco ad arrivare in cima senza fermarmi.


Raggiunto l'obiettivo di giornata vado tranquillo al traguardo: ultima discesa e vado a prendere Pallagol (video di Italo Coen): per chi non lo sapesse, nel 2008, quando è nato il forum del Piede d'Oro, una specie di chat su internet, gli unici che scrivevano erano il Lumi, il Playbeppe, Soxj (io), Ghepardo56 e appunto Pallagol.


Arrivo e poi subito ristoro, dove mentre prendo una fetta di pane e Nutella, una signora rimprovera un runners perché a preso ben 10 zollette di zucchero: zucchero che poi è rimasto lì praticamente tutto e con il tempo che c'era è stato buttato sicuramente nella spazzatura. La stessa signora mi chiede poi di aprirle un vasetto di marmellata e non mi ringrazia neanche.

Ma è un periodo così, si da il massimo per aiutare la gente e la si prende in quel posto!

1.10.19

11a Camminata di San Michele sotto le stelle

Metti due settimane senza correre neanche un centimetro, una Cittiglio-Vararo e un PdO a Brebbia a camminare dietro e con Elia, aggiungici un allenamento del giovedì a 7,36 di media e poi l'ultima serale dell'anno (credo) in quel di Mornago.


ALBUM FOTO di ARTURO BARBIERI

Quattro chiacchiere con il Beppe e gli amici della Mezzanese, un saluto alla Fede e all'Elisa e poi li, in griglia di partenza, un centinaio di atleti, nonostante il tempo non sia particolarmente freddo.


La mia faccia la dice tutta: voglia di correre saltami addosso, ma poi dopo la curva a sinistra, vedo il lungo rettilineo li davanti (i primi non sono poi così lontani), vado a prendere il Fabio e accelero. Anzi, lo tiro per un chilometro (non avendo il Gps non so a quanto stiamo andando). Il beep di un Gps in zona mi fa rifiatare, si entra nel bosco, la parte più bella della gara: le luci dei fari illuminano il bosco di giallo, lungo rettilineo sterrato, ristoro con prosecco e salame, poi verso il paese, curva a sinistra e foto.


Poi il salitone, dove rifiato ancora un po', la discesa e il primo giro di boa, con l'Arturo appena arrivato che mi fa la foto.


Altro giro, altra corsa (si dice): la fatica si fa sentire e il tratto di bosco è più duro del giro prima. Si ritorna verso il paese, mi si avvicinano due runners e sento il loro discorso: "stiamo andando a 4'30", rallentiamo un attimo!"...
E' un attimo, inizia la salita e inizio a spingere: li stacco, ne riprendo uno davanti e mi butto giù per la discesa. Ultima curva a destra, posizioni cristallizzate e arrivo.


Sono quasi alla frutta, ma mi aspetta il panzerotto del post gara. Chiedo al podista prima di me il tempo (25'08"), quindi mi stimo un 25'15" e al Flavio i km (5,55), ma questi sono variabili, qualcuno ha registrato un 5,25.


Foto finale, cambio e poi cena: birra rossa, panino con la salamella, bottiglia d'acqua e panzerotto, nell'ordine. Ora energie per la CARDACRUCCA, a correre ci penseremo poi...