27.3.17

Eroi tra noi

Domenica da gara di Voltorre, mattina... un po' di anni fa alla mattina correvo una delle gare della vita (10K del Sempione) e al pomeriggio arrancavo tagliando il traguardo in 90a posizione (allora ero sempre intorno alla 40a), oggi si riposa, il mattino... un'idea di andare a fare qualche vasca dispersa tra il piumone e il materasso, mentre la pioggia va via via andava scomparendo, lasciando lo spazio ad un timido sole... Cambio dell'ora, un'ora da recuperare, ancora un po' di sonno e poi la sveglia.

Pomeriggio, ore 15, mi arrampico sul muretto intento a fare la diretta live su facebook della partenza... lo sparo, il passaggio, quella ventata di podisti che in un attimo passa e se ne va... qualche metro più in là e l'attesa del passaggio al 5° km... Foto e saluti, ai tanti podisti che passano, che volano in discesa...



Poi perdersi via a cercare il Ricky, "un uomo e il suo bastone"... avrei potuto scrivere "un vecchio e il suo bastone", avremmo riso di più, ma l'avrebbero capita in pochi... selfie come se non ci fosse un domani, foto di piedi e poi un tentativo di corsa, ma proprio non va...

8 ore, sono già passate 8 ore, visto che è partito alle 8... la mattinata è passata anche così, a consultare il live track di endu (per chi non lo conoscesse, la nuova veste ancora un po' incasinata dei risultati dell'Otc)... Alle 10.34 mi ero lasciato con un 1h43' e prima di partire per la gara con un 3'26"...

Mi perdo un po' via e prima di ripartire verso casa, alle 17.19, il tempo è 7h05"... La media è buona, di quelle col tempone, negli ultimi 20km il ritmo è un po' aumentato, chissà cosa gli frullerà per la testa: ultimo giro, "o la va o la spacca", ultimo giro "non ce la faccio più", ultimo giro "dai che manca poco"...

Arrivo a casa, ore 18 e mi collego a internet col Pc, risultati non disponibili, registrazione, ecco, tempi al km, arrivo, due schede, 33° arrivato, 9h24' poi il primo della lista è lui, tempo sugli 80km e basta...

L'attesa cresce ma la scheda non si aggiorna... sono passate più di 10 ore, 10 ore e 30... possibile? Ma anche correndo a 6 o camminando a 7 o strisciando ad 8, e non arriva più nessuno...

Già me lo immagino l'Ale che raccoglie le ultime briciole di energia, mentre le forze del male: crampi, fatica, stanchezza lo bloccano e gli mordono le caviglie; è fermo, ormai spacciato, ma ecco che con l'ultima risorsa disponibile riesce a lanciare una ragnatela proprio là, dove c'è quel piccolo lampioncino: si fa forza, l'afferra con due mani e tira... la morsa si affievolisce e riesce a liberarsi ed allora via, un'altra ragnatela su quel semaforo, un'altra ancora su quella panchina...

Ormai è lanciato e non lo ferma più nessuno... non pensa più alla stanchezza, pensa solo al traguardo,  alle disavventure passate e alla sua piccola rivincita...

Ore 18.43, anche Endu è vinto, compaiono finalmente un'ora di risultati...
36° in 9h30'01", Spiderman aka ALE PERINI, obbiettivo centrato!


12.3.17

Ciclo con criterio


Prima domenica con sveglia tardi (cioè dopo le 8.00), in programma il giro del lago di Comabbio per la Run for Parkinson's di Ternate del 9 aprile.
Come per il nuoto, ma forse un po' meno, è passato un bel po'... diciamo cinque o sei mesi tutti, ma tant'è, prima si correva con criterio, ora si cicla con criterio...
Più che si cicla, si arranca... sul percorso mosso sue giù, con la mountain bike dal mitico cambio Shimano, posta sulla ruota dentata piccola davanti e quella grande dietro, con azionamento di quest'ultima verso la leggerezza nei tratti di salita.
Percorso fatto, foto di dove verranno piazzati i chilometri, foto degli incroci... L'anno scorso a correre al rallentatore ci avevo messo 1 ora e 4 minuti, quest'anno con pause un po' di più... 
Piazziamo la bici come sport secondario, dietro al nuoto, solo nelle giornate di domenica se soleggiate e andiamo avanti... Biker in progress!!!


11.3.17

La sottile linea rossa

Questa storia di andare a Merano e Bolzano mi ha tirato fuori vecchi ricordi di una ventina di anni fa a Naja. Allora correvamo io e Cristian martedì e giovedì, una quarantina di minuti, in tempo per entrare allo Spar sul filo della chiusura e prendere un panino, e il sabato o la domenica (dipendeva se avevamo turni in cucina) per un'ora e mezza.

foto di repertorio
Capitava di andare al cinema e proprio quell'anno (1999), oltre a Matrix uscirono due film di guerra "Salvate il soldato Ryan" e "La sottile linea rossa". Avendo saltato il primo perché ero a casa in licenza, andai a vedere il secondo, quello con Sean Penn.

www.controcultura90.wordpress.com
Eravamo io, Spat, il Bianca, il Roby e mi pare il Fuma e qualche altro, dopo dieci minuti volevamo già andare via perché non si capiva niente: 5 minuti di sparatoria e 10 minuti di discorsi tra soldati, un film così pesante allora non lo reggevamo.
Eppure quella sottile linea rossa era qualcosa di fragile che ti poteva portare al di qua o al di là della barricata. Quella sottile linea rossa può essere qualcosa di invalicabile, qualcosa di provvisorio o qualcosa di cambiamento.

Io nella mia tabella Excel dove tengo nota di tutte le mie gare e allenamenti di podismo l'ho tracciata, non riempiendo le caselle di rosso e rimpicciolire la riga a 1 se non 0.5, l'ho tracciata della mia testa. Dovendo prendermi una pausa momentanea la riempirò con dell'altro.
Ieri son tornato a nuotare in piscina dopo dieci anni: dopo due vasche corte a stile libero (nel vero senso della parola) tra abbozzi di stile libero, rana e quant'altro avevo il fiatone come se avessi fatto le ripetute sui 100.

Vediamo di arrivare a 10, poi a 20 e poi a trenta. Ho fatto quasi un'ora e quando sono sceso dalle scale per andare negli spogliatoi quasi non mi tenevano le gambe.

Per un po' questo sarà il mio sport principale: non mi lamento, ad ognuno il suo. Non ho fretta di rientrare, anche se ogni sera sento le vocine tristi delle mie scarpe che mi chiamano.

Non penso di andare ancora a vedere i miei amici runners che corrono, mi basta andare il giovedì al negozio e vederli arrivare stanchi, stravolti e felici...

L'unica cosa che mi peserà un po' è sistemare il cassettone, quello pieno di tutto il materiale sportivo: guanti, berretti di lana, magliette termiche, pantaloni, frontale e quant'altro; quando riprenderò sarà piena estate.


2.3.17

Tegolino


Giornata di lavoro in traferta, entri nel paesino e la prima cosa che vedi ti riporta indietro di 18 anni e poco meno, quella stazione e l'apprensione di non avere ben chiara l'idea di come sarebbe stato il domani.
A diciotto anni di distanza, è cambiato qualcosa, forse la consapevolezza, forse il sapete che ciò che ti affossa ti fortifica.
Quindi ecco arrivare mercoledì il tegolino. Non dico tegola perché se mi cadesse in testa penso che si romperebbe; tegolino proprio perché ti lascia quel senso di dolcezza e di speranza. Tegolino perché da preveggente avevo già intuito il cosa ma non il quanto.
Diciamo che il quanto pensavo fosse un po' di meno, e potrebbe essere anche di più.
Diciamo che ho un giocato sul mio stato di forma, chi mi conosce lo sa che non mi sono mai nascosto dietro i dolore ti vari, se non per riderci su.
Quindi domenica a Parabiago niente gara della vita (penso che mi metto a fare i video), diciamo che la marciando è stata l'ultima gara almeno fino la fine dell'estate e mettiamoci pure che son stato stracontento di esser andato giù come un razzo nelle discese di Velate.
Ovviamente questo blog non diventerà una rubrica del tipo "mi ricordo quella volta in cui..." ma magari potrebbe raccontare qualcosa di nuovo.
Intanto io mi faccio di laser, come Luke, che accende sempre la spada per primo perché in fondo in fondo è un guerrafondaio. Che la forza sia con me, sempre.