13.11.23

9.9 k e un tòc

Dopo la gara di Arcisate, c'erano dei buoni propositi di riprendere a correre almeno due volte la settimana.

Però mannaggia! Tra il tempo e il cambio dell'ora, propositi puntando la sveglia alle 6.00 per poi posticiparla alle 6.50 hanno fatto si che invece di correre mi sono fatto degli esercizi di stretching per una settimana e mi sono presentato ai nastri di partenza per la gara di Busto Arsizio (la 9.9 ovviamente).

C'era pure una sfida enfatizzata tra me, l'Enea e il Luccherini, però io puntavo a fare una cosa tranquilla, magari accelerando verso la fine, sempre se il fiato avesse retto.

Quindi alle ore 9.00 si parte: ho già in mente il percorso della gara, rettilineo, destra, destra ed entriamo al 13imo km della mezza maratona. Però prima della seconda svolta a destra, vedo nella corsia opposta i primi che ci vengono incontro. Penso:

  • Ma perché tornano indietro dalla rotonda? Non avranno mica sbagliato.
  • Ma no, c'è il Raimondi con la faccia felice, è proprio bello guardarsi in faccia.
Faccio il giro della rotonda
  • Perché ci sono tutte quelle persone che girano a sinistra
  • Ed io che non volevo superate i 9.9k e mi tocca farne 10.3
Quindi un po' demoralizzato nel dover superare e superare gente che va piano, inizio a diminuire il passo, che da 4'30" passa sopra i 5'15" per poi alzarsi sopra i 5'40".


Cerco e raggiungo l'Ale nella sua postazione. Sono talmente veloce che per una foto sono costretto a fare il retrorunning.

La gente di Busto Arsizio è sempre bella: inveiscono e bestemmiano contro noi runners perché devono andare in Chiesa a pregare.

Al chilometro 9 (ovvero al chilometro 20) affianco un bambino che sta correndo con sua mamma (o una conoscente), gli dico di non mollare, lui si attacca a me continuando a chiedermi la media e quanto manca.

4'50", no aspe, 4'30", no aspe, 4'25"... ma se continui ad accelerare non riesco a prendere il tempo.
Zigzaga, mi stringe nelle curve, si scusa, gli dico che vuole fare la volata all'arrivo, mi dice perché sto andando così forte, chiede quanto manca, dice che è stanco.


Ultimo rettilineo, piantiamo giù una volata spettacolo, penso sotto i 4'
All'arrivo ci separiamo, prende i complimenti di sua mamma, o una sua conoscente, non so.
Io parlo con una tipa coi capelli viola.

Per un attimo mi pareva di correre fianco a fianco con mio figlio, un po' più cresciuto. Ironia della sorte, il cognome del piccolo è lo stesso della mamma del mio.

Però mio figlio ora pensa al basket, ha come modello Dennis Rodman: corre, difende, stoppa, parte in contropiede e ti schiaccia in faccia! Dieci anni e non sentirli! Auguri a lui.

1.11.23

Nichi Runbow

Mentre tutti i miei soci sono andati al Trail del Principato di San Calimero, organizzato dal Bradipo Zoppo, io sono rimasto a casa perché l'associazione "L'Arcobaleno di Nichi" ha organizzato una gara podisitica e una festa per raccogliere i soldi per la loro Onlus, intitolata al piccolo Nicholas.

Quindi, con un'ora di sonno in più, mi sveglio tranquillamente alle ore 8.40, faccio colazione e alle 9.15, dopo 600 metri di camminata sono in zona iscrizioni per ritirare il mio pettorale.

Pioviggina, ritorno a casa, mi cambio e alle 9.40 ritorno in zona partenza e qui prende a piovere di buona lena. Sostiamo sotto la tensostruttura del parco Lagozza, poi alle 9.55 usciamo per spostarsi sotto il gonfiabile e finalmente la pioggia cessa.

Si parte e i primi 4 chilometri ricalcano la gara del Piede d'Oro, con asfalto, salitone, bosco e discesone; poi volta a sinistra e si percorre la salita verso padre Albino, quella in cui facevo le ripetute in salita.


Poi mentre il corto prosegue dritto, noi giriamo a destra per fare il percorso fino all'aeroporto degli aeroplanini, cioè il mio percorso lungo di allenamento. Poi si scende, facendo ritorno verso la partenza e percorrendo la discesa della pineta. 
Qui trovo il Walter e praticamente facciamo la parte finale assieme; in prossimità della pista ci lanciamo in un progressivo con allungo finale, per concludere con 3'30" di media nell'ultimo tratto.


Ottima gara, tempo di 52'28" per concludere gli 8,5 km del tracciato ed arrivare in posizione 74 su 102 partecipanti del percorso lungo. Dopo aver mangiato due biscotti e bevuto un bicchiere di te, sono corso subito a casa per una doccia bollente. Capita di rado ma è troppo bello.


22.10.23

1/2 7 Campanili

Torno dopo un mese circa a scrivere perché ovviamente, dopo la gara di Busto del 24 settembre, rimetto le scarpe ai piedi stamattina per la gara di Cavaria. E per dire rimetto ai piedi vuol dire proprio che non faccio un passo di corsa da allora (non sono uno di quelli che dice che non si allena e poi va a 3 al mille, sono solo 40 che corro, per dire).

Avendo il piccolo tra i piedi mi ero premesso di fare il corto assieme a lui, 5 chilometri giusto per riprendere la voglia di correre; ma poi i miei hanno deciso di farsi una bella camminata e mio figlio con loro.

Però fare solo 5 km in 25 minuti ed aspettare mezz'ora, manco se ne parla, correre 16 km e poi zoppicare per una settimana peggio che peggio; quindi opto per il piano B, e cioè percorrere il percorso corto e all'atto dell'arrivo, passare il ponte di metallo dell'autostrada, immettendomi nuovamente al km 1,5 e ripercorrere la prima parte del tracciato per andarli a prendere prima che arrivino al traguardo.

Pensando di non fare la scalinata e farmi 8 km di piattone, sono partito di buona lena, tenendo la media dei 5 al km, che senza allenamento è un tempo di tutto rispetto. Però giunti alla fine di via Portoni, ho cercato inutilmente il cartello del bivio a sinistra, arrendendomi poi all'inevitabile scalinata che porta alla Chiesa di Santo Stefano.

Foto di Arturo Barbieri

Dopo il discesone seguente, eccomi prendere la deviazione in solitaria (c'era veramente poca gente con la voglia di fare il corto), percorrere gli ultimi metri ed in prossimità dell'oratorio, salutare i tre addetti della Croce Rossa, dicendogli che facevo un altro giro.

Ripercorro in solitaria la prima parte del tracciato fino a superare il ponte e rimettermi sulla via Portoni; qui verso la fine supero le ultime posizioni del giro corto, poi di nuovo la scalinata, il doppio più pesante della prima volta, e poi giù a rotta di collo nella discesa dove intravedo al di là del cimitero mio figlio con i miei.

Una volta raggiunti, fermo il Garmin, e lo faccio ripartire come defaticamento. Camminiamo insieme per circa un chilometro e trecento metri, arrivando al traguardo dopo il terzo assoluto. Circa un 9 km percorsi in totale, dove la mia gara di poco meno di 8 km l'ho conclusa ad una media di 5'31".

Una volta giunto a casa, mi sono scaricato l'allenamento, che in automatico poi si carica su strava ed ho notato con ironia che sul tratto di via Portoni, fino allo stop della scalinata, praticamente sono l'unico (o uno degli unici) che l'ha percorsa più di una volta negli ultimi 90 giorni.

Io a trovare stimoli per correre ci metto veramente poco...




 

17.9.23

Si riparte?

E poi capita che, dopo 30 giorni trenta dall'ultima volta che hai indossato le scarpe da running, ti presenti ai Cardagiochi con il solo intento di "prendere i tempi" e poi ti ritrovi, senza neanche un metro di riscaldamento, di prendere parte ai 1000 metri.

Più che gara veloce, esce un "passo gara" di 4'41", con la prima parte veloce e le energie che finiscono già ai 700 metri.

Poi, per non farmi mancare niente, pochi attimi dopo prendo il via anche alla gara dei 100 metri piani. Senza neanche le chiodate, riesco a strappare un 14"12 manuale migliore anche dell'anno passato, arrivando terzo di batteria dietro ai ragazzini.


E quindi per concludere in bellezza, pure la quarta frazione della staffetta: 50m-100m-150m-200m. Quando la Paola da il cambio a Pietro, è in penultima posizione: però c'è un super recupero e prendo il testimone in prima posizione. 50 metri e sento macinare i passi dietro, spingo al massimo ma il vantaggio era comunque tanto e vinciamo la gara.

Sono contento perché non mi sono stirato o altro, quindi tanto vale fare il bis domani alla gara del Piede d'Oro. Per fortuna sono con mio figlio ed allora facciamo un corto, arrivando praticamente dietro all'Alberto Rossi: 3,3km in circa 33 minuti, non male dai.





2.5.23

Trofeo Bradipo Zoppo

Ora mi sono ridotto a scrivere un articolo al mese, però l'occasione è forse quella buona; nell'ultimo mese buoni propositi ma uscite da allenamenti quasi ridotte allo zero. Sta di fatto che dopo due allenamenti sopra ai sei di media mi sono posto l'obiettivo di concludere la gara di Boladello sotto i 5'30" di media.


Anche se balzare da un allenamento di 6'05" ad un 5'30" in gara sembra una gran cosa, per me è proprio un punto di svolta: fissare un obbiettivo --> abbatterlo.

Ed infatti grazie anche all'aiuto dei miei compagni di squadra, ho provato a non mollare anche quando la testa mi avrebbe detto certamente, "ma dove stai andando, rallenta un po'".

Quindi fino alla salita di San Calimero, sono stato davanti di poco al Danilo, giusto per farmi mettere pressione: il controllare che qualcuno è dietro di me che cerca di prendermi mi esalta non poco.

Nella seconda parte di gara invece, mi raggiunge il pres Ale, e come prima, solo il fatto di averlo intorno che ronzava mi ha fatto aumentare il passo (a tratti stavo pure per andare via), ma come si faceva a fare un arrivo in volata con i due pettorali 113 (il suo) e 118 (il mio?)


Gara bella anche perché si è svolta tutta sotto l'acqua, e poi,come non potevo fare la foto anche con l'altro numero delle emergenze?


Allora: buoni propositi per il futuro? Se mi riesco ad alzare presto domani, potrei fare un mini allenamento, e domenica potrei anche presentarmi alla gara di Malnate... Chissà mai che riesca a scendere sotto i 5'10".


9.4.23

Aprile dolce dormire

  Più che Aprile dolce dormire, mi sa tanto di "risveglio" o, a tema con la giornata di oggi "resurrezione".

Diciamo che come una tartaruga, nei mesi infernali mi piace poltrire, e quando perdi il ritmo delle corse, solo mettere fuori la testa dopo una giornata di lavoro e sentire il fresco, di fa fare un dietrofront per una mezz'ora di relax sul divano pre cena.

Però dai, Aprile, con il cambio dell'ora appena passato, è un po' il mese della svolta: caldo --> nuovi stimoli; e se ci metti le corse con gli amici, questo aiuta non poco.

Quindi partiamo da domenica scorsa, con l'Arsalonga: gara a cui ci tengo parecchio, anche per l'amicizia col gruppo della Podistica Arsaghese: mi presento in termica e canotta e pantaloncini corti. Anche se caldo non fa, però ormai è primavera ed io le cose pesanti le ho già archiviate tutte.

Foto di gruppo e poi si parte: parto relativamente piano, sopra i 5'15" al mille, ma quel piano è già troppo forte e dopo il secondo chilometro accuso il colpo. Da li è un lento declino, col solito pizzico al ginocchio sinistro che si ripresenta all'ottavo km quando resto fermo un mese, qualche chiacchiera con gli amici che poi se ne vanno, e l'arrivo col Zanna, mano nella mano.


Il tempo è un po' un disastro, 6'15" di media, ma nonostante tutto, è il primo allenamento dal 12 febbraio, data dell'ultimo articolo su questo blog, e non mi posso lamentare.


Quindi, avendo rotto il ghiaccio, questa mattina ho bissato con gli amici dell'atletica Gavirate, spinto da un messaggio sulla loro chat che recitava "corsa blanda".
Ecco, corsa blanda non troppo, anche perchè alla fine i chilometri sono stati 14,6. La media è di quelle da passeggiata, ma con tratti anche vicini alla media del cinque, quando al noto partiva la scimmia.


La cosa positiva è il mio ritorno alle cadute, tra l'altro mentre stavamo parlando di cadute; dopo due volte che trascinando i piedi, alla terza sono volato giù come un salame, strisciando con la mano sull'asfalto. Dopo essermi lavato al cimitero, cinquecento metri ed altra caduta, sempre con la stessa mano, questa colta sullo sterrato.
Dopo di che, forse sentendo l'odore del sangue, ho dato il meglio di me facendo qualche chilometro sotto i 5'20", per poi rallentare anche perché la testa c'è sempre, ma la resistenza anche no.


Però sono riuscito ad abbassare la media: prossimo step sotto i 6' e l'obbiettivo per quest'estate è assestarmi sui 4'30".
Dopo una doccia, sono come nuovo, il problema sarà svegliarmi domani tra duemila dolori.


P.S.:Ironia della sorte: facebook mi ricorda che nel 2012, facendo una discesa della Martica, nel tentativo di stare dietro al Vanini, decisi di testare se il mio ginocchio era più duro dei sassi.


12.2.23

Allenamento sulla Corri Cardano

Stamattina mi sono incontrato con i soci della Cardatletica nei pressi dell'oratorio di Cardano al Campo, per effettuare un allenamento sul percorso della Corri Cardano, che verrà organizzata giusto giusto tra un mese.

In settimana avevo valutato alcune gare, quella di Sozzago, per esempio (l'ultima gara fatta prima del covid), ma poi ho ripiegato per l'allenamento sia per il viaggio (40 minuti al posto di un'ora e dieci) e sia per la partenza (alle 10 invece che le 9.30).

Davano freddo, ed invece quand'ero in viaggio il termometro della macchina segnava un +7. Quindi dopo la foto di rito, al via senza guanti ne berretto.

La gara è stata piacevole, corso piano, ogni tanto ci fermavamo per aspettare chi si era attardato di qualche metro. Ci siamo studiati il percorso per poterlo poi segnare ed abbiamo visto anche qualche variante. Alla fine il percorso misura meno di 10km, ma con la variante studiata, raggiungerà i 10,2km dichiarati dal volantino gara.


E quindi, seconda domenica di fila di corsa (un record), la gamba comincia a girare e se il freddo ci lascia, forse riprendiamo a correre con più continuità.






11.2.23

Castano Race 10k

Domenica scorsa con il gruppo, ci siamo recati a Castano Primo per disputare la Castano Race 10k; quindi per me e il Beppe (oggi 400 gare con la Cardatletica) sveglia presto, passaggio a prendere l'Andrea e alle 8.30 circa al parcheggio: freddo si, ma quest'anno senza nebbia.

Non ho velleità i risultato, anche perché mi iscrivo alla gara non competitiva (visita scaduta) e praticamente l'ultimo allenamento fatto è stata la gara di Fagnano di due settimane fa.


Dopo la foto di rito con quasi tutti presenti (eravamo in 20), si parte. Questa volta mi trattengo ed incredibilmente taglio il traguardo del primo chilometro in 4'26".
Però di fiato non ce n'è e in meno di due chilometri mi assesto sui 5'10" di media.


A metà gara precisa mi supera il pres Alessandro, poi è la volta del Fabry (sopra in foto); però non so come mai, ma tutti mi passano e se ne vanno; arranco fino all'ottavo chilometro quando trovo il treno buono e mi aggancio.
O per lo meno, mi aggancio per qualche metro per poi mollare; viaggio a 5'30" ormai e l'unico sussulto ce l'ho in vista del traguardo, quando faccio la voltata per restare sotto i 51 minuti (50'59"). Il tempo ufficiale mi dirà 51'08".


Post gara con la coda per prendere il sacco gara e un bicchiere di Coca nell'attesa. Alla macchina, cambio veloce e poi ritorno in zona partenza per riconsegnare un altro chip. Un pezzo di focaccia e poi ritorno a casa


22.1.23

1a San Gaudenzio Run

Ok, si, si... è passato più di un anno dall'ultimo articolo che ho scritto qui...

Il motivo? Penso ad una sensazione di scazzo generalizzato, di mancanza di motivazione e soprattutto di mancanza di tempo fisico per allenarmi decentemente tra lavoro e gestione di mio figlio (lo so che con questo termine qualcuno si incazza, ma la mia vita purtroppo è così).

Quest'anno sono partito col piede giusto: corsetta il primo gennaio, poi 4 giorni col piccolo (non mi va di uscire a correre e lasciarlo dai miei, visto che su quei 4 giorni, tre ho lavorato), poi tre giorni di febbre (ma il 7 sono uscito lo stesso a correre) e poi, casini, lavoro e impegni e un'uscita in palestra coi i master della Cardatletica, guidati da Enea, questo venerdì.

Anche se non abbiamo forzato più di tanto, ne sono uscito un po' devastato; però ho ritrovato la felicità di fare un pelino di fatica (che è la base di tutto per un runner) e quindi stamattina mi sono presentato ai nastri di partenza della 1a San Gaudenzio Run, a Fagnano Olona.

Siamo un bel gruppetto: 14 preiscritti più 5 che si sono aggiunti in mattinata. Il riscaldamento lo faccio tra andata e ritorno parcheggio-partenza, saluto i miei amici runners che non vedo da un po' e poi via si parte.

La partenza è in discesa, ed io non posso fare a meno di fare una sparata delle mie: supero un po' di gente, urlo anche qualcosa del tipo "sto andando in testa alla gara" poi al tornando dopo rallento e mi godo la corsa con la gente che mi passa a ripetizione.


In partenza ho scelto il numero 33, perché so già che sarà una sofferenza: dopo questa sfuriata iniziale mi assesto sotto un comodo 5'30", che però passa rapidamente a 6' e poi un po' sotto anche perché il non allenarsi non può portare niente di buono. Cammino sull'ultima salita e poi sulla scalinata passo alternato veloce. All'arrivo trovo i miei compagni, mi fermo prima del traguardo per scattare una foto. Poi lo taglio completando i 9,3 km in 1h01', media 6'37"; bene ma non benissimo.


Foto di Arturo Barbieri, clicca qui