2.5.23

Trofeo Bradipo Zoppo

Ora mi sono ridotto a scrivere un articolo al mese, però l'occasione è forse quella buona; nell'ultimo mese buoni propositi ma uscite da allenamenti quasi ridotte allo zero. Sta di fatto che dopo due allenamenti sopra ai sei di media mi sono posto l'obiettivo di concludere la gara di Boladello sotto i 5'30" di media.


Anche se balzare da un allenamento di 6'05" ad un 5'30" in gara sembra una gran cosa, per me è proprio un punto di svolta: fissare un obbiettivo --> abbatterlo.

Ed infatti grazie anche all'aiuto dei miei compagni di squadra, ho provato a non mollare anche quando la testa mi avrebbe detto certamente, "ma dove stai andando, rallenta un po'".

Quindi fino alla salita di San Calimero, sono stato davanti di poco al Danilo, giusto per farmi mettere pressione: il controllare che qualcuno è dietro di me che cerca di prendermi mi esalta non poco.

Nella seconda parte di gara invece, mi raggiunge il pres Ale, e come prima, solo il fatto di averlo intorno che ronzava mi ha fatto aumentare il passo (a tratti stavo pure per andare via), ma come si faceva a fare un arrivo in volata con i due pettorali 113 (il suo) e 118 (il mio?)


Gara bella anche perché si è svolta tutta sotto l'acqua, e poi,come non potevo fare la foto anche con l'altro numero delle emergenze?


Allora: buoni propositi per il futuro? Se mi riesco ad alzare presto domani, potrei fare un mini allenamento, e domenica potrei anche presentarmi alla gara di Malnate... Chissà mai che riesca a scendere sotto i 5'10".


9.4.23

Aprile dolce dormire

  Più che Aprile dolce dormire, mi sa tanto di "risveglio" o, a tema con la giornata di oggi "resurrezione".

Diciamo che come una tartaruga, nei mesi infernali mi piace poltrire, e quando perdi il ritmo delle corse, solo mettere fuori la testa dopo una giornata di lavoro e sentire il fresco, di fa fare un dietrofront per una mezz'ora di relax sul divano pre cena.

Però dai, Aprile, con il cambio dell'ora appena passato, è un po' il mese della svolta: caldo --> nuovi stimoli; e se ci metti le corse con gli amici, questo aiuta non poco.

Quindi partiamo da domenica scorsa, con l'Arsalonga: gara a cui ci tengo parecchio, anche per l'amicizia col gruppo della Podistica Arsaghese: mi presento in termica e canotta e pantaloncini corti. Anche se caldo non fa, però ormai è primavera ed io le cose pesanti le ho già archiviate tutte.

Foto di gruppo e poi si parte: parto relativamente piano, sopra i 5'15" al mille, ma quel piano è già troppo forte e dopo il secondo chilometro accuso il colpo. Da li è un lento declino, col solito pizzico al ginocchio sinistro che si ripresenta all'ottavo km quando resto fermo un mese, qualche chiacchiera con gli amici che poi se ne vanno, e l'arrivo col Zanna, mano nella mano.


Il tempo è un po' un disastro, 6'15" di media, ma nonostante tutto, è il primo allenamento dal 12 febbraio, data dell'ultimo articolo su questo blog, e non mi posso lamentare.


Quindi, avendo rotto il ghiaccio, questa mattina ho bissato con gli amici dell'atletica Gavirate, spinto da un messaggio sulla loro chat che recitava "corsa blanda".
Ecco, corsa blanda non troppo, anche perchè alla fine i chilometri sono stati 14,6. La media è di quelle da passeggiata, ma con tratti anche vicini alla media del cinque, quando al noto partiva la scimmia.


La cosa positiva è il mio ritorno alle cadute, tra l'altro mentre stavamo parlando di cadute; dopo due volte che trascinando i piedi, alla terza sono volato giù come un salame, strisciando con la mano sull'asfalto. Dopo essermi lavato al cimitero, cinquecento metri ed altra caduta, sempre con la stessa mano, questa colta sullo sterrato.
Dopo di che, forse sentendo l'odore del sangue, ho dato il meglio di me facendo qualche chilometro sotto i 5'20", per poi rallentare anche perché la testa c'è sempre, ma la resistenza anche no.


Però sono riuscito ad abbassare la media: prossimo step sotto i 6' e l'obbiettivo per quest'estate è assestarmi sui 4'30".
Dopo una doccia, sono come nuovo, il problema sarà svegliarmi domani tra duemila dolori.


P.S.:Ironia della sorte: facebook mi ricorda che nel 2012, facendo una discesa della Martica, nel tentativo di stare dietro al Vanini, decisi di testare se il mio ginocchio era più duro dei sassi.


12.2.23

Allenamento sulla Corri Cardano

Stamattina mi sono incontrato con i soci della Cardatletica nei pressi dell'oratorio di Cardano al Campo, per effettuare un allenamento sul percorso della Corri Cardano, che verrà organizzata giusto giusto tra un mese.

In settimana avevo valutato alcune gare, quella di Sozzago, per esempio (l'ultima gara fatta prima del covid), ma poi ho ripiegato per l'allenamento sia per il viaggio (40 minuti al posto di un'ora e dieci) e sia per la partenza (alle 10 invece che le 9.30).

Davano freddo, ed invece quand'ero in viaggio il termometro della macchina segnava un +7. Quindi dopo la foto di rito, al via senza guanti ne berretto.

La gara è stata piacevole, corso piano, ogni tanto ci fermavamo per aspettare chi si era attardato di qualche metro. Ci siamo studiati il percorso per poterlo poi segnare ed abbiamo visto anche qualche variante. Alla fine il percorso misura meno di 10km, ma con la variante studiata, raggiungerà i 10,2km dichiarati dal volantino gara.


E quindi, seconda domenica di fila di corsa (un record), la gamba comincia a girare e se il freddo ci lascia, forse riprendiamo a correre con più continuità.






11.2.23

Castano Race 10k

Domenica scorsa con il gruppo, ci siamo recati a Castano Primo per disputare la Castano Race 10k; quindi per me e il Beppe (oggi 400 gare con la Cardatletica) sveglia presto, passaggio a prendere l'Andrea e alle 8.30 circa al parcheggio: freddo si, ma quest'anno senza nebbia.

Non ho velleità i risultato, anche perché mi iscrivo alla gara non competitiva (visita scaduta) e praticamente l'ultimo allenamento fatto è stata la gara di Fagnano di due settimane fa.


Dopo la foto di rito con quasi tutti presenti (eravamo in 20), si parte. Questa volta mi trattengo ed incredibilmente taglio il traguardo del primo chilometro in 4'26".
Però di fiato non ce n'è e in meno di due chilometri mi assesto sui 5'10" di media.


A metà gara precisa mi supera il pres Alessandro, poi è la volta del Fabry (sopra in foto); però non so come mai, ma tutti mi passano e se ne vanno; arranco fino all'ottavo chilometro quando trovo il treno buono e mi aggancio.
O per lo meno, mi aggancio per qualche metro per poi mollare; viaggio a 5'30" ormai e l'unico sussulto ce l'ho in vista del traguardo, quando faccio la voltata per restare sotto i 51 minuti (50'59"). Il tempo ufficiale mi dirà 51'08".


Post gara con la coda per prendere il sacco gara e un bicchiere di Coca nell'attesa. Alla macchina, cambio veloce e poi ritorno in zona partenza per riconsegnare un altro chip. Un pezzo di focaccia e poi ritorno a casa


22.1.23

1a San Gaudenzio Run

Ok, si, si... è passato più di un anno dall'ultimo articolo che ho scritto qui...

Il motivo? Penso ad una sensazione di scazzo generalizzato, di mancanza di motivazione e soprattutto di mancanza di tempo fisico per allenarmi decentemente tra lavoro e gestione di mio figlio (lo so che con questo termine qualcuno si incazza, ma la mia vita purtroppo è così).

Quest'anno sono partito col piede giusto: corsetta il primo gennaio, poi 4 giorni col piccolo (non mi va di uscire a correre e lasciarlo dai miei, visto che su quei 4 giorni, tre ho lavorato), poi tre giorni di febbre (ma il 7 sono uscito lo stesso a correre) e poi, casini, lavoro e impegni e un'uscita in palestra coi i master della Cardatletica, guidati da Enea, questo venerdì.

Anche se non abbiamo forzato più di tanto, ne sono uscito un po' devastato; però ho ritrovato la felicità di fare un pelino di fatica (che è la base di tutto per un runner) e quindi stamattina mi sono presentato ai nastri di partenza della 1a San Gaudenzio Run, a Fagnano Olona.

Siamo un bel gruppetto: 14 preiscritti più 5 che si sono aggiunti in mattinata. Il riscaldamento lo faccio tra andata e ritorno parcheggio-partenza, saluto i miei amici runners che non vedo da un po' e poi via si parte.

La partenza è in discesa, ed io non posso fare a meno di fare una sparata delle mie: supero un po' di gente, urlo anche qualcosa del tipo "sto andando in testa alla gara" poi al tornando dopo rallento e mi godo la corsa con la gente che mi passa a ripetizione.


In partenza ho scelto il numero 33, perché so già che sarà una sofferenza: dopo questa sfuriata iniziale mi assesto sotto un comodo 5'30", che però passa rapidamente a 6' e poi un po' sotto anche perché il non allenarsi non può portare niente di buono. Cammino sull'ultima salita e poi sulla scalinata passo alternato veloce. All'arrivo trovo i miei compagni, mi fermo prima del traguardo per scattare una foto. Poi lo taglio completando i 9,3 km in 1h01', media 6'37"; bene ma non benissimo.


Foto di Arturo Barbieri, clicca qui