A mente lucida, o almeno rigenerata da qualche iniezione di sonno, con le gambe che chiedono ancora un giorno di riposo, voglio ringraziare chi mi ha dato la possibilità di correre la staffetta di Saronno e che ha creduto in me e spero che sia stato contento dei miei 14,5 km: un po’ sorpreso lo sono stato pure io, con tutti gli acciacchi che mi porto dietro. Quindi colgo l’occasione di ringraziare e fare gli auguri di pronta guarigione alLuciano Rech…
Foto by Ciresa Vittorio |
Passando alla gara, mi tocca prendere il testimone dal Marco Tiozzo (che detiene record sparsi dell’Atletica Casorate) e che fa il miglior chilometraggio della staffetta 16km… tocco di mano e parto io, faccio partire il gps dopo qualche metro e al primo giro stoppo per vedere l’intergiro… Proseguo e poi il Gps non lo guardo più, mi sembra di andare un po’ troppo veloce e allora rallento un attimo a naso: nel rettilineo opposto c’è sempre un fastidioso vento contrario e continuo a superare podisti su podisti, tranne tre che in quindici minuti mi hanno passato già due volte…
In pista supero e incito anche la canottina rosa della Laura, mentre io ho la canottina azzurra, da bordo pista e la Francesca che mi incita e mi scatta qualche foto… Qualche foto me le fa anche il grande Ciresa, temerario, in seconda corsia, mentre dagli spalti c’è pure un gruppetto di cinque persone che fa il tifo per un amico…
Dopo un quarto d’ora decido di guardare il Gps, ma mi accorgo che al primo giro, invece di aver bloccato l’intergiro, l’ho proprio fermato… Lo faccio ripartire e dopo un giro inizia a piovere, non forte e sono contento…
Pressapoco dopo quaranta minuti, mi sento su di giri ed inizio ad accelerare (niente di che, 5 secondi in meno a km) ed inizio ad ansimare… La tipa dello spugnaggio, ad ogni giro mi allunga la spugna ed io niente…. poi una Il tempo che sembra non passare più, ora sta per terminare, scorgo in zona d’arrivo il Giovanni che mi darà il cambio e inizia il conto alla rovescia, 51…53…55… Comincio a fare calcoli a spanne, sull’arrivare non troppo presto, ne troppo tardi per fare il cambio e riuscire a fare un giro a manetta…
Passo l’ultima volta quando il tempo segna 16h57’58” e quindi accelero per l’ultimo giro: a cento metri dalla fine, lo speaker chiama il cambio, intravedo il Giovanni, alzo la mano, lui si divincola tra il nugolo di casacche, ben 45 e qualche secondo dopo gli lancio il cambio…
Terminata la fatica, guardo il risultato sul tabellone, 6° uomo con 14,4 km; porto il chip al gazebo della Whirpool e poi vado a bere il the al ristoro (che buono il the…) Poi torno al gazebo ed anche se mi offrono da mangiare, rifiuto perché ho lo stomaco sottosopra ed un pelo di nausea (credo di aver dato quasi tutto…)… Mi cambio e ritorno, ma lo scombussolamento allo stomaco durerà fino a mattina…
Faccio il tifo al Giovanni negli ultimi giri, poi nella staffetta successiva sono a bordo pista a contraccambiare e fare il tifo e le foto alla Fra, in compagnia dell’Alessio… Alla staffetta successiva si fa il tifo per la Katia e per la Scilla, a quella dopo per la Simona (che oltre a fare il turno dalle 6 alle 7 ha pure fatto la gara di Azzate delle nove)…
E mentre il cielo si schiariva sempre più, io me ne tornavo verso la gara del piede d’oro di Azzate; passato il nubifragio sull’autostrada a Legnano, le nuvole si diradano e il sole fa capolino sulla piana di Vegonno… e mi tormenta un pensiero fisso: che forse dopo anni di gare, di piede d’oro, di mezze, di maratone, di salite e di discese, forse è proprio la pista l’unica che mi piace davvero…
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Una risposta a 24×1 ora di Saronno
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