Chilometri percorsi: 15,8 km
Tempo impiegato: 1h12’54”
Posizione all’arrivo: 290
Doveva essere l’epilogo felice della trilogia “Il signore dell’orologio – il ritorno del tempo“, ma il tempo non è stato poi così clemente, l’epilogo si è concluso con un fallimento, o una vittoria insperata per i molti podisti accorsi a Cavaria, vedersi limare il tempo di un 45 secondi circa non è cosa di tutti i giorni. Rispondendo a qualcuno, le “critiche gratuite” non portano a niente e difatti nulla è cambiato, le critiche gratuite ai propri genitori fanno invece male, ma forse questo è il gioco preferito di chi non sa più dove arrampicarsi… Resta il fatto di un mercoledì, dove il mio blog è schizzato con 25 visitatori a 90 pagine lette (solitamente la media è 30), come se qualcuno lo avesse dragato a fondo per trovarci non so che qualche “tesoro“, se ricevessi euro a pagine viste, ora sarei un po' più ricco… . L’aria gelida ci porta ad una nuova edizione della CROSS COUNTRY DEI 7 CAMPANILI, gara storica per eccellenza, una delle più temute in assoluto dai podisti che bazzicano il piede d’oro, dati i suoi 15,8 chilometri di sviluppo e le impegnative scalette di Santo Stefano e Orago. Alla partenza la marea di gente è impressionante, 1361 iscritti (fonte Playbeppe) con ben 1011 podisti che hanno affrontato il percorso lungo. Parto a metà plotone e, come le maratone, iniziamo a muoverci dopo qualche decina di secondo e il primo chilometro si procede ad andatura lenta per superare i tanti podisti più lenti che stanno davanti: qui la battaglia per assicurarsi un posto ottimale alla partenza è totale, 10 metri possono darti anche un mezzo minuto in più sui tuoi avversari attardati… Così si arriva alla prima scaletta di Santo Stefano: correre è quasi impossibile, io la faccio 2 gradini alla volta, mentre altri si lanciano sullo scivolo di destra, rischiando non poco; alla discesa verso il cimitero faccio il mio proverbiale allungo (sarà l’unico della gara) e rido come un pazzo quando sento i podisti che supero che vociferano “ma quanto va quello lì” pensando anche alla loro soddisfazione quando mi riprenderanno sulla salita successiva…
Arriva anche la seconda scaletta di Orago, quella più tosta e anche qui camminata, ad uno scalino alla volta però e poi il piano e da qui in poi mi metto a ruota di Elio, Rita e Valeria e si entra nel tratto di bosco, un po’ di scambi e i primi due se ne vanno… Non è neanche la stanchezza dei 25 chilometri in due giorni di mercoledì e giovedì, ma tanto della mangiata di sabato sera: credo che verso l’undicesimo chilometro sia risalito lo Strudel, mentre nel bosco i ravioli di zucca e gli spaghetti ai frutti di mare… Sta di fatto che sulla discesa mi supera di gran carriera Simone e mi si affiancaAlessandro, che tendo di sfiancare di risate con una battuta di risposta ad un signore in piazza a Caiello… Nella salita successiva se ne va anche lui, però riesco a resistere allo scatto di Valeria e, recuperando un po’ di energie nel piano seguente, do tutto quello che mi è rimasto nel tratto finale, dove riesco a riportarmi su Rita e quali all’arrivo sul Luca… Guardo il tempo dell’arrivo, 1h12’15”, poi guardo il tempo sul Gps, 1h12’54″… Che cavolo mi combini??? Lui si offende, fa sciopero e non mi salva ne il tempo e ne la piantina!!! Mi accorgo di averlo trattato male ed un po’ mi dispiace, ma forse è arrivata l’ora di mandarlo in pensione. La continuità dell’archivio è salva grazie all’Antonello, mentre il ritardo nel scrivere il blog è dovuto all’abbuffata delle Aquile!!!!
FOTO By IVANO
Doveva essere l’epilogo felice della trilogia “Il signore dell’orologio – il ritorno del tempo“, ma il tempo non è stato poi così clemente, l’epilogo si è concluso con un fallimento, o una vittoria insperata per i molti podisti accorsi a Cavaria, vedersi limare il tempo di un 45 secondi circa non è cosa di tutti i giorni. Rispondendo a qualcuno, le “critiche gratuite” non portano a niente e difatti nulla è cambiato, le critiche gratuite ai propri genitori fanno invece male, ma forse questo è il gioco preferito di chi non sa più dove arrampicarsi… Resta il fatto di un mercoledì, dove il mio blog è schizzato con 25 visitatori a 90 pagine lette (solitamente la media è 30), come se qualcuno lo avesse dragato a fondo per trovarci non so che qualche “tesoro“, se ricevessi euro a pagine viste, ora sarei un po' più ricco… . L’aria gelida ci porta ad una nuova edizione della CROSS COUNTRY DEI 7 CAMPANILI, gara storica per eccellenza, una delle più temute in assoluto dai podisti che bazzicano il piede d’oro, dati i suoi 15,8 chilometri di sviluppo e le impegnative scalette di Santo Stefano e Orago. Alla partenza la marea di gente è impressionante, 1361 iscritti (fonte Playbeppe) con ben 1011 podisti che hanno affrontato il percorso lungo. Parto a metà plotone e, come le maratone, iniziamo a muoverci dopo qualche decina di secondo e il primo chilometro si procede ad andatura lenta per superare i tanti podisti più lenti che stanno davanti: qui la battaglia per assicurarsi un posto ottimale alla partenza è totale, 10 metri possono darti anche un mezzo minuto in più sui tuoi avversari attardati… Così si arriva alla prima scaletta di Santo Stefano: correre è quasi impossibile, io la faccio 2 gradini alla volta, mentre altri si lanciano sullo scivolo di destra, rischiando non poco; alla discesa verso il cimitero faccio il mio proverbiale allungo (sarà l’unico della gara) e rido come un pazzo quando sento i podisti che supero che vociferano “ma quanto va quello lì” pensando anche alla loro soddisfazione quando mi riprenderanno sulla salita successiva…
Arriva anche la seconda scaletta di Orago, quella più tosta e anche qui camminata, ad uno scalino alla volta però e poi il piano e da qui in poi mi metto a ruota di Elio, Rita e Valeria e si entra nel tratto di bosco, un po’ di scambi e i primi due se ne vanno… Non è neanche la stanchezza dei 25 chilometri in due giorni di mercoledì e giovedì, ma tanto della mangiata di sabato sera: credo che verso l’undicesimo chilometro sia risalito lo Strudel, mentre nel bosco i ravioli di zucca e gli spaghetti ai frutti di mare… Sta di fatto che sulla discesa mi supera di gran carriera Simone e mi si affiancaAlessandro, che tendo di sfiancare di risate con una battuta di risposta ad un signore in piazza a Caiello… Nella salita successiva se ne va anche lui, però riesco a resistere allo scatto di Valeria e, recuperando un po’ di energie nel piano seguente, do tutto quello che mi è rimasto nel tratto finale, dove riesco a riportarmi su Rita e quali all’arrivo sul Luca… Guardo il tempo dell’arrivo, 1h12’15”, poi guardo il tempo sul Gps, 1h12’54″… Che cavolo mi combini??? Lui si offende, fa sciopero e non mi salva ne il tempo e ne la piantina!!! Mi accorgo di averlo trattato male ed un po’ mi dispiace, ma forse è arrivata l’ora di mandarlo in pensione. La continuità dell’archivio è salva grazie all’Antonello, mentre il ritardo nel scrivere il blog è dovuto all’abbuffata delle Aquile!!!!
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