22.7.18

Di nuovo in pista, di nuovo i 400...

Venerdì sera, con un cielo che minaccia pioggia, con gli astisti che vanno in su a cercare di toccare le stelle, a bordo pista, in attesa del sorteggio, in un nugolo di moschini che non si sa da che parte siano saltati fuori, il mio nome nell'urna dei top runners, ancora una volta, come in quella gara sugli ottocento di ormai sei anni fa...

Squadra numero 7, con Angelo e Cristina, cosa faccio io, cosa fate voi, a spanne, a sorte, parte prima Cristina coi 400, no, forse partono prima gli ottocento... tensione quasi alle stelle (e non siamo astisti)...


Torniamo un attimo indietro, arrivo mezz'ora prima con Aldo, cambio, riscaldamento di quattro o cinque giri con gli amici del PAR, tra gli astisti, il complesso rock e le nuvole di fumo... Gli allunghi, due, con il Beppe... perché, se non ha uno di fianco che va forte, non spinge a dovere.

Andiamo avanti, sulla linea di partenza, il via, meno di cento metri e le posizioni si defilano, primo giro di pista, vai tranquillo Soxj, secondo giro, il fiato che manca, ancora duecento metri, non ora, ancora centocinquanta metri, ora si, lo scatto, la volata e il cambio con Cristina.


Affanno a mille, cerco di prendere un po' d'aria e camminare ma il fiato non c'è, con uno sprint finale Cristina conclude il suo giro della morte e da il cambio all'Angelo, lui, passista, che schizza via macinando metri su metri di tartan...

L'attesa sale, mi preparo, lo vedo arrivare, accenno una piccola rincorsa, tocco di mano e via, più forte di prima, non so quanto, so solo che punto la ragazza davanti a me di una settantina di metri, ai duecento il sorpasso in seconda corsia, e poi a tutta, sul rettilineo finale e l'ultimo cambio con Cristina.

Fermo il cronometro, un beep strano, mannaggia non è partito, forse è meglio così... è il mio primo quattrocento dopo quel pomeriggio maledetto delle olimpiadi di Torino del 2013... Avrei detto al coach Enea che all'arrivo avrei guardato il tempo ed avrei pianto (scherzando), niente tempo cronometrico e lì disteso nel prato a cercare di recuperare il fiato... uno, due, tre minuti e poi ad aspettare la Cristina che finiva i suoi due giri.

Docce, cambio, e mentre la pioggia scende a fiumi i miei due compagni di avventura mi comunicano un "secondi dietro all'Ubi!".


Poi tutti al terzo tempo, allo stesso tavolo del presidente del PAR, in compagnia dell'Aldo e della triste bottiglia d'acqua sigillata; tra una risata e l'altra, tra storie passate e presenti di atletica, la premiazione dei vincitori di giornata, mi fa pensare che forse non siamo arrivati secondi...


Ma tant'è, visto che non ci sono classifiche ufficiali, Io, Cristina e Angelo il secondo posto di diritto ce lo prendiamo e mi prendo pure il giro sui quattrocento metri, sotto il minuto e senza chiodate...
#cardatletica #parcanegrate #pistailoveyou


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