18.3.18

26a In giro per Malgesso

Dopo un anno e più, prima domenica di pioggia per una gara del Piede d'Oro; così come era accaduto domenica a Fontaneto, anche in questa gara, gli organizzatori "7 laghi runners" limitano la parte boschiva ed i chilometri aggiungendo un po' di asfalto in più, così dai 9,8 km dichiarati, si scende a poco più di 8. 

Dopo aver acquistato il braccialetto azzurro della gara, e percorso il piccolo tratto sterrato di fine gara, mi accorgo di aver già le scarpe sporche di fango. Il Ricky mi chiede se facciamo un po' di riscaldamento, io gli rispondo con un "che c**** dici", son già bagnato fradicio, con le scarpe piene di fango e dobbiamo ancora partire...

Cambio e faccio un breve riscaldamento coi miei soci (quelli che vanno più piano del Ricky), incontro il Mario che mi chiede, alla partenza, di fare qualche centinaio di metri in testa; non gli prometto nulla ma gli rispondo "OK".

Ritorniamo al Parco Din Don, passiamo sotto al tappeto per la spunta e aspettiamo il via, con il count-down musicale assieme al Dj Felice.

Pronti, via!!! Con uno di quei botti con i coriandolini che vanno tutti subito verso sinistra (c'è pure il vento)... Io ci provo, a partire forte... tutta la settimana ho pensato e ripensato che sono un runner da 4 al km in un corpo da 5'30"... Mi butto a capofitto, duello a sorpassi e contro sorpassi con la Katia... 4'40" il primo, 4'10" il secondo... Il fiato comincia a farsi pesante... mi sorpassa prima l'Alan e poi il William, al quale dico "se senti il botto, sono io che sono scoppiato"...

Poi il botto arriva, strada leggermente in discesa e la media che sale a 5'30" e poi iniziano le salite e i tratti di sterrato, dove si fatica a stare in piedi e dove sul fango, le scarpe sembrano delle saponette... Quattro chilometri di sofferenza, dove le medie si assestano sul 6 al km.

Sull'ultima salita di asfalto mi passano nell'ordine la Barbara, l'Alessandra e la Valentina, e poi nel tratto di bosco, riesco a recuperare e rimanere attaccato ad un gruppetto con l'Alessandra e poi nel primo tratto di discesa vado giù a fionda.

Entrati in centro paese tiro un po' il fiato, l'Alessandra mi ripassa e mi dice "che siamo quasi arrivati", io rispondo "si, ora giriamo a destra..." ma quella curva a destra tarda ad arrivare e lei accelera ed io dietro.

Sbuchiamo sul vialone principale del comune (quello del vecchio ritrovo di qualche anno fa), passiamo il ponte e poi nell'ultimo tratto di sterrato; superiamo tre o quattro runners, io intravedo là davanti il Claudio (al quale ho detto "ti vengo a prendere prima o poi"), mentre l'Alessandra la Barbara... ultimi metri e mi dico "la va a prendere"... e ci è quasi riuscita... qualche metro di distanza, due secondi il distacco.


Considerazioni finali:

  1. Il Coach Enea è a Roma per il corso allenatori... vagamente mi ricordo un "prima parte dell'allenamento, corsa veloce per spezzare il fiato"... Son partito a 4 e qualcosa... qualcosa non ha funzionato.
  2. All'arrivo al Ricky ho detto: 5'30" di media - lui: Bravo Ginger... in realtà 5'20"... mi sa che inizio ad accusare "problemi di vista o di zuccheri".
  3. Andando alla macchina, incontro al Mario e gli dico "non ce l'ho fatta a partire in testa", lui guarda le mie scarpe, che erano bianche, mi dice qualcosa e io salto a piedi uniti nella pozzanghera a fianco: rimangono sporche, pensavo funzionasse... mi sa "problemi di sangue che non arriva al cervello".
  4. Su Facebook ho dato colpa alle scarpe che non volevano andare sul fango... come darle torto (foto sopra), ci sta (tranquilli, le ho già pulite e sono di nuovo bianche... quasi).
  5. Continua il lento miglioramento, diciamo solo che si è alzata leggermente l'asticella del dolore sopportabile, e vediamo come va.
  6. Amo correre sotto la pioggia.

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