5.9.16

Boia che Trail : the Independence Day

Primo sabato di settembre, ore 16, il sole scalda, abbrustolisce il piccolo paesino di Besnate, arroccato su una collinetta... piano piano, come formiche, compaiono i primi runners del primo "Boia che Trail".
Duecento coppie iscritte, sold-out arrivato quindici giorni fa, grande idea di Marco Longhin, coadiuvato dalla Pro Loco, Comune, Protezione civile e Borghi di Besnate.

SITO della MANIFESTAZIONE

Ci presentiamo in borghese io e il Teo, firme, ritiro del pacco gara consegnato dalla Simona e poi cerchiamo loro, le nostre sfidanti, coloro che hanno messo in discussione la nostra terra, coloro che vogliono violare il suolo besnatese...

Non ci sono, forse sono nascoste... Salutiamo gli amici della Mezzanese, del Verbano, Antonio e Mario che faranno da sbandieratori del percorso; è da una settimana che ci si scambiano scaramucce su facebook... Ormai la sfida ha preso toni abbastanza aspri e le due cominciavano a lamentarsi del nostro strapotere fisico, quasi fosse una colpa l'essere così belli e poderosi. 

Così dopo l'ennesima frase del tipo "avete due metri per gamba", io e il Teo, all'unisono, abbiamo preso la decisione di "agevolare" (sia ben chiaro, non calare le braghe) un po' la sfida, per non farla apparire sbilanciata verso la nostra parte.

E prendendo spunto dai fatti accaduti nel referendum del Regno Unito, (la Brexit con tutte le sue "nefaste", speriamo di no, conseguenze) abbiamo voluto essere vicini ai nostri fratelli che nella UE ci volevano stare.
Irlanda del Nord e Scozia: questa la scelta... e la scelta è caduta sul popolo più fiero, su quello che non si è mai inchinato alla corona, quello che ha saputo mostrare gli attributi, quello che, nella mitica scena di Braveheart, ha saputo mostrare qualcos'altro.

Foto by Barbi
Avuta anzitempo la benedizione da parte dell'eroe mascherato Mancio,  alla zona di partenza ci siamo presentati così: fieri di difendere la nostra provenienza da Besnate, fieri di difendere la nostra indipendenza dal barbaro invasore: dapprima i vari runners non hanno fatto caso alle nostre divise, poi hanno sgranato gli occhi increduli, poi, visto le nostre facce risolute, hanno compreso ed espresso ammirazione; dopo la spunta, la formazione "Cardabesnatesi" è pronta a dare battaglia.

Qualche minuto dopo il suono delle campane, ore 17.34, parte la sfida, che dopo un chilometro di asfalto, ci porterà all'interno dei boschi della Valle del Boia.


Il percorso è abbastanza tecnico, tutto su e giù con curve e contro curve: la siccità di questo periodo ha diminuito le difficoltà ed anche con un paio di scarpe A3 non c'era difficoltà di corsa. Quel che è più stato faticoso per tutti, è il combattere contro il caldo e l'afa, che toglieva il respiro anche nei tratti coperti dalla fitta vegetazione.

Io e il Teo abbiamo preso un buon margine di vantaggio sulle sorelle Galasso, al secolo Lara e Lorena: un vantaggio rassicurante che ci ha permesso anche di amministrare il gap e per un breve tratto di percorso, rifiatare non poco: quello che non potevamo sospettare sono stati gli elementi "esterni", incontrollati e inaspettati: molti runners ci hanno involontariamente ostacolati, chiedendoci il perché degli abbigliamenti, volendo controllare se eravamo proprio vestiti alla "scozzese": molte donne hanno volutamente rallentato, ostacolandoci per mettersi nella nostra scia.

Sta di fatto che dopo qualche chilometro, sul tratto più impegnativo del tracciato, (una strada a tornanti cementificata) la Lara ha effettuato il sorpasso, portando con se la sorella Lorena, che in evidente stato di difficoltà, non riusciva a tenere il passo.

Quando, terminata la salita, abbiamo tentato di ricucire lo strappo, siamo stati ulteriormente ostacolati dagli addetti di percorso: dai primi commenti del tipo "siete i migliori", si è passati alle foto ricordo... Penso che in questo tratto, di circa cinque chilometri, abbiamo perso non meno di quindici minuti dalle sorelle terribili; quindi, ormai impotenti, abbiamo affrontato l'ultima parte di gara.

Foto by Francesco
Però, nella bellezza delle gare podistiche, superata la temibile salita del Boia, (un quaranta per cento a spanne, con un tratto di corda per permetterci la salita) siamo stati affiancati da due ragazze: nei momenti di difficoltà non c'è cosa migliore che liberare la mente, parlare, scambiarsi impressioni, aiutarsi a vicenda e spronarsi a dare il massimo (o quello che ne è rimasto). 

Per gli ultimi chilometri ai Cardabesnatesi si sono affiancate due Bionde per Caso, Chiara e Lorena: tre chilometri si avvicendamenti che ci hanno portato a completare dapprima la parte di bosco e poi l'ultima salita asfaltata verso l'arrivo.

Un primo arrivo passando sotto il gonfiabile del municipio, accolti da due ali di folla, che sembrava quasi quella del Queensboro Bridge, e poi l'arrivo nella piazzetta del belvedere.


FOTO by ARTURO BARBIERI

Arriviamo a testa alta, battuti al cronometro ma non nell'onore, gara condotta con innumerevoli avversità, ma portata a casa: riconosciamo la vittoria cronometrica alle sorelle Galasso, ma moralmente, ci accreditiamo la vittoria.


CLASSIFICHE by WEDO SPORT

Serata che prosegue con la meritata accoppiata "Panino alla salamella" + "Birra": un po' di coda per noi, mentre le Galasso festeggiano beatamente sedute sul muretto alle nostre spalle.
Salutate la Lorena e la Chiara e la Lorena e la Lara, consumiamo quel pasto frugale in compagnia della Barbara e dei vincitori di giornata, David e Maurone.

Serata che scorre via piacevole, con racconti di imprese epiche, di allenamenti e quant'altro, e con l'arrivo di Matteo nel gruppo che ha ravvivato la serata. E mentre la musica di Van des Froos terminava, e i tavoli venivano chiusi e ritirati, poco lontano da noi, il mitico Wolverine raccontava le sue leggendarie imprese ai presenti.

Noi ad attenderlo in gruppo, speranzosi di essere partecipi del suo sapere... purtroppo ci lascia di stucco ed allora si alza un brindisi in suo onore, ed un brindisi al Marco, che ci raggiunge e a cui rinnoviamo i complimenti per la buona riuscita della manifestazione.

La domanda spontanea è il chiedersi se mai Mac Soxj e Mac Teo torneranno a calcare le strade della nostra provincia... bisognerà aspettare...

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