Alla mattina sveglia alle 5.15 e ai piedi dell’ascensore alle 5.45; dopo 5 minuti riusciamo a salirci su e dopo altri cinque siamo a piano terra (dato l’intasamento si fermava ad ogni piano, dal 43 al 20).
Alle 6.00 siamo fuori dalla hall, ma riusciamo a prendere solo il quinto pullman xkè tutti i podisti assaltano come cavallette i bus (poco male, prenderemo meno freddo, dato i 3°C)
Una volta partiti, con l’autobus guadato da un rabbino con problemi d’incontinenza partiamo per il ponte di Verrazano (si con una Z) a State Island, ma facendo un giro un po’ più largo xkè da Brooklyn è impossibile, passando da Hudson. Dopo mezzora siamo in autostrada e facciamo mezzora di coda in colonna, poi scortati dai “Chip’s” raggiungiamo il pre-gara, scendiamo dall’autobus e raggiungiamo a piedi (circa 3km) la zona di partenza.
Qui veniamo divisi per i 3 raggruppamenti (Blu, arancio e verde) e rimaniamo un’ora e mezza nella zona di partenza: qui colazione con panini, barrette, te, caffe, caffelatte e gatorate: mentre passeggiamo troviamo molte persone accampate che hanno trascorso li la notte (alcune addirittura chiuse nei sacchi a pelo)
Alle 9.30 si aprono le gabbie “gate”, suddivise in 6 (dalla A alla F) a seconda dei pettorali e alle 9.43 partono i primi 19.000 podisti.
Alle 9.45 aprono le gabbie per il WAVE2 (partenza 10.00) – io sono nel settore B – dopo 10 minuti cominciamo a camminare e dopo 2 kilometri arriviamo nell’area parcheggio autobus, a 20 metri dal nastro di partenza con a fianco un camioncino dove un signore canta “america” e lo speaker recita un discorso. Alle 10.00 precise lo sparo del cannoncino da inizio alla gara.
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