25.4.20

1a HELP Marathon

Ieri sera, tornato dal lavoro, ho avuto un ritaglio di tempo (terminato il mio ruolo settimanale da baby-sitter) per iscrivermi ad una nuova gara di solidarietà, questa volta lanciata dall'Atletica 3V e dall'associazione "Il sorriso di Michela" : la HELP Marathon.

Questa volta a favore dell'Istituto Sacra Famiglia di Cocquio Trevisago, duramente colpito dall'epidemia di Covid-19 (Cocquio purtroppo è uno dei paesi con più positivi della provincia di Varese e per numero di abitanti, probabilmente in cima alla lista).

Quindi, effettuata la donazione a favore dell'Istituito, ricevo dopo cena dal VITTORIO CIRESA, il pettorale ufficiale della maratona virtuale, comprensivo di medaglia.

Fondazione Sacra Famiglia Onlus
IBAN: IT34 T 05216 01630 00000 0008304
Emergenza Covid-19 Sede Cocquio - Help Marathon


E visto che son libero, salta la partita di basket con Elia (effettuata due settimane fa): quindi che fare? L'unica cosa possibile è correre un'oretta sul tappeto, perché mi ero ripromesso "mai e poi mai" di fare il criceto e correre in casa.

Però poi mi sono ricordato che sono il "Soxj" e che "Corro con Criterio", quindi in mattinata, dopo i soliti esercizi di stretching ed aver fatto colazione, sposto il tavolo, il divano e qualche mobile e mi ritaglio un percorso in casa, tra cucina, sala, corridoio, anticamera e camera: misurazione fatta "a passo" e riesco a ritagliare tra andata e ritorno un bel circuito di 72 metri, con 26 scalini (13 a scendere e 13 a salire).

Però per rompere la monotonia (non posso fare un centinaio di giri come un criceto, rischierei di impazzire), mi ripropongo di metterci dentro un po' di plank ogni 10 giri: così ogni sessione è composta da 720 metri con 260 scalini (dislivello positivo di 30 metri), 40" di pausa, 1' di plank, 20" di pausa e così via. Ovviamente sul luogo della partenza c'è il contagiri (manuale) che aggiorno ad ogni passaggio, al volo.


Riesco a mantenere una media accettabile, con ogni sessione costante tra 5'31" e 5'47", e comunque per rendere la sfida più interessante, corro praticamente tutta la gara sulle punte dei piedi e con le scarpe A2. Con una certa difficoltà riesco ad evitare di prendere le testate sullo stipite della porta, di fracassarmi le gambe sugli spigoli del tavolo, di dare spallate ai montanti delle porte e di volare giù dalle scale.


Quindi dopo meno di 58' minuti, termino la sessione di corsa e per arrotondare ad un'ora precisa, l'ultimo esercizio di plank, diventa da 100 secondi.


Fatica terminata con poco meno di 6 km percorsi in 45 minuti, con una media che sta di poco sotto gli 8 minuti al chilometro che, considerando che non corro dall'8 marzo (perché per me il tapis roulant non è corsa, ma saltallare)  con gradini, curve e controcurve, è più che discreto.

La nota positiva è stata la risposta del popolo dei runners, che anche stavolta si è dimostrato solidale e unito come non mai: più di 350 partecipanti con una donazione complessiva che ha superato le 6000 euro.

Un grazie a Vittorio e soci per la bella iniziativa, speriamo che la prossima la si possa fare all'esterno, almeno che ci concedano qualche metro da fare fuori casa e senza mascherina, dopo il 3 maggio.

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