Una cosa che mi piace del mare è esplorare... Uscire alle sette della mattina ed andare a naso, corricchiando, su strade inesplorate senza perdere la bussola.
Il percorso più facile è il rettilineo interminabile... il sole non scalda ancora, la pista ciclabile, la passarella e i marciapiedi che si popolano di qualche podista e di lettori di quotidiani... Partire a razzo, si fa per dire, puntare un punto per il capolinea (l'unico grattacielo) e poi ritornare dal lato opposto della strada, più lentamente, per rifiatare un poco.
La seconda uscita e un'occhiata preventiva alla mappa per fare qualche variante di genere. Partenza sempre verso le sette con una temperatura inusuale: intorno ai 15 gradi, ha appena smesso di piovere e si riesce a saltare pure sule pozze d'acqua. Sempre in canotta (veniamo dalla provincia delle piogge), sempre in direzione grattacielo, con variante più vicino alla spiaggia e ritorno all'interno, costeggiando il parco, perché è chiuso. Qualche chilometro in più.
Poi si decide di allargare i confini e qui la mappa preventiva è davvero obbligatoria: si riesce ha trovare un punto dove passare al comune limitrofo, un ponte per passare il Rubicone e quindi via, costeggiando questa volta la ferrovia.
Passaggio sul ponte di legno, poi su un tratto di spiaggia, ritorno zigzagando dentro un parchetto e ritorno a cercare il ponte da un'altra strada... il sorpasso a due podisti e qualche metro di vantaggio per fare la foto con Giulio Cesare: il dado è tratto, abbiamo almeno limitato il sovraccarico dell'all-inclusive.
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