7.7.24

CORRI ARSAGO 2024

A volte serve una scossa, un fatto inaspettato, un episodio che ti possa creare quel senso di rivalsa.

Ecco, dopo mesi e mesi di latitanza, di buoni propositi, di impegni presi e poi sfumati, la svolta arriva il 28 giugno, quando mi sveglio la mattina presto per fare il mio solito giro da 7k che ho ribattezzato su Garmin e Strava "7k bis della Marinona".

Ammetto che forse ero un po' addormentato e che, come mio solito, quando corro penso a tutto tranne a dove metto i piedi; sta di fatto che al km 2, inciampo e mentre sto volando per terra, su un tratto di asfalto e sassi, il tempo si protrae quasi all'infinito ed ho il tempo di lanciare un "no" mentale come Willy il Coyote che precipita sul canyon.

Sangue, pezzi di pelle che si staccano sui palmi delle mani, mi rialzo e continuo, leccandomi le ferite anche perché sette chilometri devo fare e sette chilometri farò!

Due giorni con le bende alle mani che "Padre Pio levati!", con riposo forzato da ogni tipo di allenamento e lunedì mattina ripunto la sveglia, sempre alle 5.59, perché si, forse è proprio una cosa che devo fare.

Stesso tempo del venerdì (42 minuti per 7,3 km di corsa), e poi altra sveglia martedì alle 5.59 (40'21") ed altra sveglia mercoledì alle 5.29 (44 minuti), perché compio gli anni e devo andare a ritirare le brioches al bar.

Anche se i tempi sono alti, intorno ai sei minuti al chilometro, so già che è tutto fieno in cascina e su una gara corsa serale potrei riuscire ad andare agevolmente sotto i 5 e magari qualcosa in meno.

E l'obiettivo è la Corri Arsago di venerdì, un giorno di riposo e poi venerdì sera si spara tutto quello che si ha.

Per non farmi mancare nulla, esco dal lavoro alle 16.30, arrivo all'oratorio per prendere Elia alle 16.55, saliamo in macchina alle 17.15 ed arriviamo a casa alle 17.50. Doccia per lui, cambio per me e alle 18.09 lo lascio dai miei ed io parto alle 18.10 (per essere ad Arsago alle 18.45). Traffico ed arrivo alle 19.10, parcheggio lontanissimo, vado in zona partenza dove distribuisco i pettorali ai cardatleti non ancora arrivati (grazie Giuseppe per il prima).

FOTO DI ARTURO BARBIERI => CLICCA QUI

Foto coi presenti e poi alle 19.45 senza riscaldamento si fa la foto di gruppo (quasi tutti stavolta).


Partenza alle 20 spaccate, si parte subito forte, ai 4'20" di media che riesco a tenere per quasi due chilometri. 


Poi cedo un po', 4'30" anche se mi tengo come riferimento il Manuele li davanti ed altri amici podisti con cui ci cambiamo il passo.
Al quarto, complice la stanchezza e un piccolo tratto di salita, il Manuele mi prende quei dieci metri che non riesco più a recuperare.
Però non mollo e complice il Piero che mi sta alle calcagna, riesco a resistere ed a tornare sotto i 4'20" nell'ultimo chilometro e fare pure la volata finale.


Chiudo i cinque chilometri del tracciato (il Garmin mi ha segnato 5,09) in 22'38", che vuol dire all'incirca 4'27" di media. Che siano più o meno non importa; la cosa più importante è l'aver ritrovato quelle sensazioni, quella voglia di fare fatica, di sudare, di lottare, di andare oltre ogni limite (così per dire, inizio ad invecchiare pure io).
Speriamo sia la volta buona, dai.





 

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