Riassaporata una gara anche se non competitiva, dopo quella di Gallarate del 28 aprile (non conteggio la staffetta dell'Helirunner e la frazione della 24x1 ora di Saronno), mi appresto a fare il bis con la Cur Cul Gall, organizzata dal Free Runners Team e che non corro dalla prima edizione.
L'iscrizione l'ho già fatta (e pagata) una settimana fa, praticamente dopo la caduta di venerdì. Già pagata perché almeno ho quel pretesto di andare a correrla e con le quattro uscite alle sei della mattina ho già pure attivato l'orologio biologico di essere pronto per quell'orario.
Sveglia alle 4.01 del mattino, un quarto d'ora per ripigliarmi e poi termica corta, divisa, tuta, borsa e partenza alle 4.20 verso la zona industriale di Sacconago per arrivare verso le 5.05.
Ritiro il biglietto, foto con Claudio e Diego e poi qualche giro di riscaldamento sulla pista (n°3) con la pioggia che sta iniziando a scendere ed il cielo che lampeggia e sta diventando sempre più nero.
Alle 5.40 viene giù il finimondo mentre il Claudio, il Diego e il Giuseppe completano l'ultimo giro di riscaldamento. Tutti si riparano sotto le tettoie e il gazebo, mentre io vago per la pista fino ad arrivare davanti al Marco che mi intervista: "Un temerario sotto la pioggia, com'è?" rispondo ridendo con un "Fredda e bagnata".
La partenza sarà alle ore 5.55 ed allora mi riparo anch'io sotto una pianta saltellando a più riprese perché oltre la pioggia, soffia pure un freddo gelido (forse siamo intorno ai 17 gradi).
Alle 5.54 Marco ci chiama, mentre la pioggia aumenta ancora di intensità.
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In prima fila con il Claudio, ci ripariamo sotto il gonfiabile anche se col vento ce la prendiamo tutta in faccia, un ultima foto con le mani alzate e poi si parte.
Si parte fortissimo, in terza corsia, perché anche se piove forte da soli 15 minuti, le prime due corsie sono allagate e ai duecento metri anche sulla terza ci sono già cinque centimetri d'acqua. Piove così forte che tutta l'acqua mi cola giù dalla fronte entrandomi negli occhi. Non riesco a tenerli aperti, a saperlo correvo con un cappellino.
Cerco di togliere l'acqua con la mano perché ci mancherebbe solo cadere un'altra volta, per di più con gli occhi chiusi. Il primo chilometro è velocissimo, a 4'15" nel secondo rallento perché la pioggia aumenta ancora (ad uno che mi supera gli dico "manca solo la grandine") e bisogna correre proprio in mezzo alla strada (ai lati ci sono 5/10 centimetri di acqua).
Cerco di non mollare, di mantenere il passo con chi è a fianco a me, un tira e molla che mi permette di aumentare un po' l'andatura nel terzo chilometro e rallentare nel quarto. Dopo il quarto prendo il treno giusto e (siamo in due) aumentiamo un po' anche perché la pioggia sta iniziando a diminuire di intensità.
Appena sento il Marco al microfoto aumento l'andatura e riesco a recuperare e salutare l'Anna (in nero e arancio nella foto sopra) ed a lanciare la volata all'interno della pista per chiudere gli ultimi 500 metri a 4'19", con un tempo complessivo di 26'03" per 5,17 km ed una media di 4'34".
Felice per il tempo, in condizioni normali ci poteva scappare tranquillamente un 4'20" o forse qualcosa di meno. Quindi brioches al cioccolato e caffè meritati, mentre la pioggia mano a mano diminuisce fino a smettere.
Poi dopo aver fatto qualche foto con Giuseppe, Diego e Claudio, mi dirigo verso la macchina, per asciugarmi e cambiarmi e poi, verso le 6.50, ripartire verso casa.
Arrivo a casa verso le 7.30 e come d'incanto inizia a piovere; aspetto una decina di minuti, ma invece di diminuire inizia ad aumentare. Venerdì scherzando col Chigio avevo detto che avrei partecipato al percorso corto della gara di Arcisate, per fare doppietta; ma a parte l'essere semi fradicio con l'asciugamano in testa durante il viaggio in macchina, proprio non mi fa di prendere altra acqua ed altro freddo.
Qualche anno fa l'avrei fatto, ma oggi sono contento così, meglio non strafare ed essere felici così.