Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, comparvero due individui; anzi, due "belli" individui, per una missione ben precisa: trovare il pianeta scomparso, trasformato, declassificato, che rispondeva al nome di Plutone.
La partenza in piena notte, passando per il sole, una volta acceso... Il tepore lasciava uno spazio ad una leggera foschia e brezza fredda, dove l'asfalto una volta caldo e torrido, era diventato una superficie viscida e scivolosa.
Senza remore alcuna, i due presero si slancio la missione: Mercurio, Venere, Terra (un doveroso saluto dopo tanto girovagare), Marte e poco più lontano Giove.
Qui inizia il viaggio o la corsa interiore, viaggio fatto di treni, vagoni da montare, da montare come l'uovo con l'olio per la maionese: un attimo di distrazione e può essere fatale.
Un ciuffetto bianco saltella nel prato indicandogli la strada, ma i due no, la battaglia per la supremazia è appena iniziata, non badano a certi segni e gli anelli di Nettuno e quelli invisibili di Urano fanno da cornice a chi, osserva in mezzo alla vegetazione come se fosse una spia nemica.
Lunga è la strada che porta trionfante al termine della missione, ma lunga è anche la strada che riporta al luogo di partenza: troppo rischioso il rischiare di portare a termine la missione per non poterla raccontare. Meglio un fallimento, a volte... con la promessa di riprovarci in tempi migliori. Incrocio pericoloso e l'Informatore comunica lo stop della missione.
Parole, parole al vento in questo luogo senza atmosfera, di gente che prende scorciatoie pur di ottenere la vittoria. È la sconfitta la vera vittoria: riconoscere i nostri limiti e diventare sempre più forti. La forza è con noi, sempre.
In omaggio a Carrie...
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