31.8.14

EMILY FANTASY

Ieri sera ho voluto fare una pazzia, lasciare la mia amata England per recarmi nella terra del sole, l’Italia: partendo dall’aeroporto di Heatrow, destinazione Punta Raisi; ma forse ho fatto un po’ di confusione e mi sono lasciata attrarre da quell’MPX e alle 20,30 sono atterrata a Malpensa 1, cielo con qualche nuvola. Contenta.
La mattina sveglia presto e guardando verso l’alto, nuvole minacciose, un po’ come nella City: a sinistra uno spicchio di sole, prendo la macchina e mi dirigo verso nord… autostrada, esco a Gazzada, proseguo e poi inizia un salitone: arrivo alla dogana con la Svizzera, no torno indietro e vengo attratta da una freccia…
Gialla, che bella il mio colore preferito: qui c’è su scritto Gara Piede d’Oro… una gara con scarpette d’oro? Mah, sono curiosa e proseguo, fino ad arrivare ad un paesino dove c’è un po’ di gente che corre a destra e a sinistra: una gara di corsa!!! Ottimo!!! Per fortuna le scarpe da running le ho sempre dietro e un ragazzo gentilissimo mi presta una divisa rossa da gara.
Partenza e si ci tutta immersi nella natura: strade sterrate, alberi, foglie, erba: è bellissimo, però qui corrono forte e cominciano a sgominare un po’… Io sono in vacanza, però! Volevo farmi una giornata di sole a Palermo, ma va beh, accelero un po’ per districarmi e ben presto mi ritrovo quasi sola: nessuno dietro, nessuno davanti.
Mi sento un po’ affaticata quando dopo un tratto di bosco in discesa sento uno strano profumo: sbuchiamo in un prato e il profumo si fa più intenso: arrivo davanti ad un cartello, mi fermo, mi porto la mano sulla fronte e sto quasi per svenire quando un signore mi porge un bicchiere con una bevanda, dicendomi “questo ti farà bene, è un estratto di asparagi”.
Senza dubitare lo bevo, e subito mi sento rinascere: inizio a correre forte, inizia anche a piovere e mi sento come a casa; intravedo altri due runners, davanti a loro una moto con un cartellone con scritto “follow me”.
Che carucci che sono, e allora passo i due podisti affaticati e mentre sto per raggiungere la moto e ringraziare il conducente, questo si sposta e mi appare davanti il gonfiabile del traguardo.
Che bello! Ho vinto la gara… mi spiegano però che non ho vinto nulla perché non appartengo al circuito del piede d’oro e non rimarrà traccia di questo risultato da nessuna parte. Ma a me non importa un granché, a me piace solo correre e divertirmi.

Comunque già si parla di una Union Jack piantata in un prato tra l’Italia e la Svizzera.

Foto by Lumi

24.8.14

La Volpe e l'Uva

Gara podistiche serali, condite con l'immancabile birra e salamella. Birra, fresca, dissetante che ti rigenera, che ti fa star bene. Vacanze: e a meno che non ci si vuole tuffare tra campi di malto e di luppolo, la vite quest'anno l'ha fatta da padrone per la rigenerazione pre-inverno.


Vacanze tra ulivi e vigneti... di carne alla griglia, pane con olio e Chianti docg; allenamenti sotto il sole delle 10.30 perché la briscola chiamata bussava fino alle 2. Voglia di alzarsi presto lasciata nel varesotto, però più l'aria toscana diventava romana, la voglia tornava e la sveglia con quel sei li davanti, un senso l'ha avuto...
Dieci ettari da girare, da sbizzarrirsi nei percorsi, di nuovo tra uliveti e vigneti. Un giro corto, poi uno più lungo ed una volpe, grigia, intenta a controllare la maturazione dell'uva.


Mi vede, mi fissa due secondi, salomonicamente dice "è acerba" e sgattaiola via (volevo dire svolpaiola via, tanto per far mio un copyright). Proseguo, ancora per due giri e un giro inverso: non la vedo più;  10 ettari sono veramente tanti ed avrà trovato il suo grappolo maturo.

18.8.14

Lampo il cane viaggiatore

Ci sono dei ricordi che rimangono chiusi in un cassetto. Un cassetto che non è proprio sigillato bene e con l'andare del tempo perde delle informazioni e i ricordi rimangono brandelli di memoria.
Però basta poco, a volte anche un nome, per farli riaffiorare e dare loro nuova linfa ed una rispolverata.
In questa estate che non c'è mai stata, o comunque poca dalle nostre parti, la strada della ricerca del sole mi porta sulla costa toscana e facendo scorrere i nomi dei paesi da poter visitare il ricordo si ferma su Piombino.
Qui come un flash-back, la memoria mi porta indietro ai primi anni novanta, all'inizio della seconda o terza media, quando scegliemmo alla quasi unanimità della classe, il libro "Lampo il cane viaggiatore".
Storia vera di un cagnolino che ogni mattina saliva sul treno e viaggiava per l'Italia, per poi tornare la sera sempre nella stessa stazione. Tra i pochi ricordi di quel libro, sulle righe conclusive, l'autore scriveva che alla stazione di Piombino era stata eretta una piccola statua in suo ricordo.
Fidarsi delle memorie sbiadite dal tempo forse sarebbe troppo folle, quindi un piccolo aiuto da Wikipedia e la strada del ricordo mi porta alla piccola stazione di Campiglia Marittima.
Ingresso, lavori in corso e mi porto sulla sinistra, verso il bar della Stazione; vedo là la statua, ai suoi piedi, sul retro un gattino nero. Ordino un caffè (macchinetta guasta), un succo all'ananas, faccio la foto al quadro del locale, scambio due parole due col gestore e poi esco.


Due foto dalla parte destra, verso i treni che lo portavano a spasso ogni giorno; mi soffermo a guardare il gattino nero alle sue zampe: mi guarda, miagola e sembra dirmi "si, è ancora qui tra noi".
"Ciao Lampo", richiudo il cassetto della memoria con un ricordo in più.




13.8.14

Allunghi tra Chianti e fiorentine

Sole, vento, ulivi e Chianti: tempo di relax, tempo di cambiamenti, tempo di ritorno allo sport.
La forma fisica non c'è, arriverà allenamenti dopo allenamenti, la forza di volontà quella c'è, ha solo bisogno di uno stimolo per uscire fuori.
Lo stimolo della giornata lo da il gruppo (o minigruppo di sei cardatleti)... se un attimo prima era "gli allunghi non li faccio, ho le gambe a pezzi" (confidato alla Lory), un attimo dopo è "ok coach": come faccio a dirgli di no?
Niente di che, 10 ripetute sui 100 metri... Io, la Lory, il Gabry e la Rachy, mentre l'Enea e il Luna se ne spupazzano 8 da 370 metri (collinari, ovvio... siamo sulle colline del Chianti).
Sotto i 18, "ok"... Parto io con Enea e Luna, poi Lory, Rachy e Gabri (prendo i tempi ai ragazzi); 19" / 22" / 19"5... sono fuori da matti ed allora in quelli dopo, inizio a scaldarmi, il male va via e dal terzo sono tre 15"6 ed altri tra 16" e 16"4...
I piccoli vanno come schegge e diminuiscono i loro parziali, fino a 19" e 17"...


Stanco, senza fiato, come non succedeva da tempo. Un ultimo sforzo, quei 370 metri in progressione, con 8 minuti per rifiatare: parto, ma la parola progressione non rientra nel mio vocabolario (o non la faccio entrare io), accelero uscito dal vialetto e la leggera discesa mi fa andare veloce... però mancano ancora gli ultimi 100 metri, e non ce n'è più... Stringo i denti e tento almeno di resistere fino alla fine... 1'05"60 ... niente male...

3.8.14

1° MASCIAGO WATER TRAIL

Chilometri percorsi: 6,4 km
Tempo impiegato: 46’07”

E come dice il narratore della Peppa Pig: “a tutti piace saltare nelle pozzanghere di fango”; oggi a Masciago Primo “a tutti i podisti piace correre nel fango”.

Nubi minacciose si addensano tra la Valceresio e la Valganna… la gialla mi porta a Masciago Primo, piccolo comune della Valcuvia, già attraversato qualche volta per trovare una scorciatoia che da Ganna mi portasse a Cuveglio. Un centinaio circa di podisti, macchine sparse un po’ dappertutto, facce note, anzi poche facce non note…
Iscrizione e pettorale numero 60, un omaggio al Triplete Vertical Man
Unico cardatleta presente, mentre delle aquile facciamo un gruppetto di cinque, col Beppe, Raffo, Alberto e Daniele… Ci si scalda perlustrando la prima parte del tracciato nel borgo e poi tutti sotto il gonfiabile della partenza.


Ospite d’eccezione un americano con moglie e figlio/a che alla partenza decide di correre senza maglietta: forse Giove Pluvio non la prende bene e 30 secondi prima dello start ecco che inizia a piovere a secchiate.
Mezzo chilometro su asfalto e poi ci si infila nel bosco (lo sterrato sarà il 90% del tracciato). Al primo chilometro comincio ad avere problemi di visuale (data l’acqua scrosciante) dopo le piante attenuano un po’ il problema e quando il Raffo mi supera, gli chiedo perché stiamo correndo dentro un fiume.
Al chilometro 1,2 sono già in debito d’ossigeno (i pochi chilometri si fanno sentire, non sulle gambe, ma sul fiato) e alla partenza spavalda in 4’53” fa seguire un secondo chilometro con l’erta salita in 9’56”.


Poi inizia il tratto più bello, tutto un su e giù a saltare nelle pozzanghere, ad attraversare i guadi dei fiumi (minimo tre), di arrampicarsi in salita scivolando all’indietro ed aggrapparsi alle piante nelle discese per non rotolare; riesco anche a prendere la solita storta al piede destro (che è ormai di gomma Alberto) e un ramo nell’orecchio (tant’è che la sesta donna si preoccupa vedendomi sanguinare… non si dica che non do il sangue per la maglia) … la pioggia cancellerà via tutto
Il percorso è segnato ottimamente: ad ogni bivio (con frecce gialle) seguono le strisce bianco-rosse che ti rassicurano se hai paura di aver sbagliato strada; i tratti pericolosi sono segnalati con dei cartelloni gialli con la scritta ATTENZIONE e dunque anche se gli uomini sul percorso saranno stati una decina (nei punti importanti) era difficile sbagliare.

I parziali seguenti sono stati di 5’33” – 6’45” – 6’40” – 8’06” … Nel tratto finale si è un po’ battagliato con il Daniele ed alla fine, quando è finito il bosco e siamo entrati sull’asfalto, ho fatto un allungo: l’arrivo era lì a 50 metri; fatica conclusa in 46’07” per 6,40 km del mio Gps.


Tè e cambio volante in macchina e poi tutti alle premiazioni. Foto e a casa a fare una bella doccia calda.

Se volete più info, come nome della gara e arrivi, andate sul blog del Beppe

1.8.14

Il cervo volante della Duno-Induno

Chilometri: 3,76 km
Tempo: 24'43"

Di gara sociale in gara sociale, prima della Cittiglio-Vararo c'è la consueta arrampicata della Canonica-Duno, appunto sociale degli amici dell'atletica Verbano.
Runners di ogni società: dai numerosissimi Runners Quinzano, alle Aquile, Cardatleti, Atletica 3v,  Mezzanesi e Daini.
Già, un daino su tutti che fa di nome Michele e che saluta la compagnia praticamente dopo venti metri, andando a piazzare una mattonella record del quindici.
Io di Daini non ne ho visti. Ero abbastanza appesantito e non avrei visto passare neanche una mandria di cinghiali... Ero più spaventato dalle parole dello Ste che diceva alla partenza: "giunti In Duno"... pensavo tra me "Induno Olona, un po lontana" e forse l'ho detto pure ad alta voce, perdendo così attimi preziosi alla partenza...
Io ho chiesto al Fiurash se c'erano scorciatoie, lui mi ha indicato le mulattiere ed io per ringraziarlo ho sfoggiato la maglietta viola della Baceno Dev.Cra...
Però senza fiato già dal primo chilometro, passato Duno, nel tratto più duro "km 3,2" ecco un cervo volante volare giù in discesa... leggero...
Come mi mancano le discese... Oggi però la strada sale ed il record di giornata è stato quello di correre senza camminare...
Cena con gli amici strameritata.